La Ittierre ha riaperto i suoi cancelli. Dopo l’odissea delle gestioni Bianchi e Rosati, grazie all’acquisizione da parte dell’Ikf la storica azienda di Pettoranello prova a rimettersi in marcia sul serio, stavolta senza illudere nessuno con facili promesse. Nella nuova azienda – la Fabbriche Riunite – dallo scorso week end hanno cominciato a lavorare 40 persone. L’obiettivo dei nuovi vertici è quello di cominciare a operare a pieno regime nel giro di due o tre mesi. Certo, 40 dipendenti rispetto ai circa 700 degli anni d’oro sono pochi, ma la nuova sfida lanciata da Ikf rappresenta comunque una fiammella di speranza in una provincia che un giorno sì e l’altro pure assiste impotente alla chiusura di imprese e attività commerciali. Per ora si è solo nella fase di rodaggio, ma l’obiettivo nel medio e lungo termine resta quello di acquisire il maggior numero possibile di licenze, incrementando di pari passo il numero delle persone assunte. Una spinta, da questo punto di vista, potrebbe arrivare dal riconoscimento dell’area di crisi. Nel frattempo si prova ad allungare di qualche mese la cassa integrazione alle circa 200 persone che inevitabilemnte sono rimaste fuori dalla nuova Ittierre, ma l’ipotesi che venga dato il via libera a una proroga è remota, poiché la vecchia società è in liquidazione. Per loro ci sono comunque due anni di mobilità. E la speranza che la loro professionalità prima o poi torni utile alla nuova azienda.
La Ittierre riapre i cancelli: 40 persone già al lavoro, spiragli per nuove assunzioni nei prossimi mesi
