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venerdì, Aprile 19, 2024

James Dean, la star timida che divenne mito

Storia e memoriaJames Dean, la star timida che divenne mito

Dean“ERA ipersensibile e si vedeva dallo sguardo, dal modo in cui si muoveva e parlava, che aveva sofferto molto. Era afflitto dalle proprie insicurezze”. Così Marlon Brando, tra i ricordi autobiografici, descrive James Dean, di cui il 30 settembre ricorre il sessantesimo della morte al volante della sua Porsche 550 Spyder, che lo catapultò direttamente nell’empireo dei miti pop. Il modo in cui il “selvaggio” etichetta “il ribelle” è, con tutta probabilità, il più azzeccato. Se il suo enorme successo, ottenuto con soli tre film, fu l’esito di fattori diversi (un’ottima promotion, la sua identificazione con la “rock generation”…), Jimmy fu lo specchio di una generazione perché era – insieme – il ragazzo della porta accanto e un ventenne sofferente, insicuro, edipico, che usava la provocazione come una maschera del proprio disagio.

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