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martedì, Aprile 16, 2024

Piazza Pepe, il Tar dà ragione alla farmacia. Il sindaco Battista: valuteremo possibili soluzioni

AttualitàPiazza Pepe, il Tar dà ragione alla farmacia. Il sindaco Battista: valuteremo possibili soluzioni

Piazza-Pepe-libera-web1di ANNA MARIA DI MATTEO

Sembra non avere fine la controversia che da anni riguarda piazza Pepe a Campobasso. Una vicenda che si trascina da tempo e che ha avuto e continua ad avere risvolti giudiziari. Sì, perché su piazza Prefettura, così come la chiamano i campobassani, da sempre c’è la diatriba tra chi la vorrebbe area pedonale e chi, invece, come i commercianti della zona,  la vorrebbero aperta al traffico.
Una vicenda che è finita sul tavolo dei giudici amministrativi, chiamati a dirimere la delicata controversia.
L’ultimo pronunciamento del Tar è di qualche giorno fa: i giudici, in sostanza, hanno accolto il ricorso presentato dalla farmacia Di Toro , congelando, di fatto, l’ultima ordinanza con la quale il Comune disponeva la chiusura delle piazza alle auto.
Gli avvocati Vincenzo Iacovino, Vincenzo Fiorini e Pierpaolo Passarelli, che hanno curato il ricorso della farmacia, hanno precisato come la delibera della Giunta, la numero 28 del 19 febbraio scorso, non avesse tenuto conto delle esigenze della farmacia ed in primis della necessità di tutelare la salute pubblica, hanno sottolineato i legali .
Intanto il sindaco Battista ha fatto sapere che valuterà le possibili soluzioni per garantire le attività di carico e scarico dei fornitori della farmacia e tutelare il diritto alla salute dei cittadini che devono acquistare i farmaci.
Un caso che, come era prevedibile, è diventata terreno di scontro politico. Il consigliere comunale dell’Udc, Michele Ambrosio è partito all’attacco.
«Una vicenda ormai stucchevole con le sue chiusure ad umori alterni che sta arrecando solo danno ai cittadini, a commercianti ed automobilisti – ha denunciato- a causa della miopia politica di taluni amministratori, protesi a chiudere pochi metri di strada, camuffati da isola pedonale che non c’è», ha concluso Ambrosio.
Intanto resta l’attesa per il giudizio di merito, fissato al Tar per il 23 febbraio 2016.

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