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venerdì, Marzo 29, 2024

Stefano Testa: “Una Regione Piovra che vuole distruggere Isernia”

AttualitàStefano Testa: "Una Regione Piovra che vuole distruggere Isernia"

testaLo scenario politico molisano, dominato dalla sinistra, evidenzia in maniera inequivocabile l’attuazione di uno schema gestionale che ormai appartiene al passato remoto della politica. E’ stantio e non presenta alcun segno di innovazione e cambiamento come i tempi attuali richiederebbero. Analizzando i vertici delle istituzioni emerge chiaramente che c’è stato il disegno strategico (attuato dai vertici del PD), di farli occupare da personaggi che non conoscendo la politica del fare e non avendo idee proprie avessero il solo requisito dell’ubbidienza incondizionata nella considerazione che mai e poi mai avrebbero potuto aspirare a ricoprire tali posizioni di rappresentanza. Purtroppo tale strategia, che nasce sempre dalla paura del confronto leale, se viene applicata in ogni circostanza, a volte può portare a degli errori che possono risultare mortali. Analizziamo i due casi che esprimono in maniera evidente questi concetti: la Presidenza della Regione e il Sindaco (ormai ex) di Isernia. In ambedue i casi i soggetti coinvolti partivano da tali debolezze di rappresentatività che i maggiorenti che li avevano imposti avevano la certezza di poterli manovrare a loro uso e consumo. Purtroppo per loro dei due casi di cui trattasi nessuno dei due ha risposto pedissequamente alle loro strategie; ed infatti, il momento nel quale si sono resi conto che il Sindaco era organico ai disegni del Presidente della Regione, che sicuramente contrastavano con la loro architettura politica, non hanno fatto altro che scaricarlo senza alcun problema. Ovviamente, loro, erano perfettamente consapevoli delle carenze di rappresentatività, della incapacità di programmare, della incapacità a gestire una maggioranza eterogenea e rissosa; ma, proprio per questo, avevano pensato che avrebbero avuto il ruolo di supplenza e di mediazione che li avrebbe resi visibili all’intera collettività isernina. Così non è stato; Brasiello attirato dal potere che emana la regione si è appiattito sulle posizioni di Frattura dimenticando tutto quello che avevano fatto i vari Leva, Ruta, ecc. Il secondo caso, quello della Presidenza della Regione, è più emblematico e il futuro della stessa si presenta a senso unico in un vicolo cieco, cioè senza sbocco. Infatti Frattura, con un salto acrobatico di straordinaria pericolosità, abbandona il centro destra facendo dichiarazioni di fede verso coloro che gli servivano per essere candidato ed in questo modo è arrivato allo scranno più alto della Regione. Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco e le intenzioni del neo Presidente furono subito chiarissime: la Giunta la faccio io, i collaboratori li scelgo solo io, le nomine negli enti sono di mia competenza, ecc. ecc. ecc. Sono ormai quasi tre anni e quelli che dovevano essere i parlamentari di riferimento sono scomparsi dalla scena politica molisana. Ci sono stati vari tentativi di evidenziare collaborazioni fattive: Ruta sulla sanità; Leva sulle problematiche generali della regione avendo la possibilità di sostenerle come responsabile giustizia del PD; ma è stato tutto inutile, l’autoreferenzialità di Frattura è totale e non ammette intromissioni nei suoi ambiti di competenza anche quando si tratta di sani consigli operativi. Ovviamente questo presuppone un disegno politico che lo dovrebbe vedere leader incontrastato del PD nel Molise, mettendo in discussione anche il ruolo futuro dei parlamentari in carica. Tutto questo mi sembra inaccettabile, pertanto mi aspetto cha da un momento all’altro succeda in regione quanto si è verificato al Comune di Isernia. Questo auspicio è suffragato dal fatto che Frattura, sicuramente contravvenendo ai consigli di Leva, Ruta e Vennittelli, ha portato avanti una azione distruttiva della provincia di Isernia dimostrando una insensibilità totale verso questa parte del Molise, salvo che non vi sia un disegno concordato con qualche suo alleato che vede in questa strategia la esaltazione del proprio potere. Non voglio parlare dell’assenza della regione sui temi dell’abbandono degli uffici pubblici dalla nostra provincia, sulla incomprensibile assenza sulle problematiche dell’ospedale di Isernia che è stato ridotto a rango di un buon ambulatorio, della volontà a non valorizzare in un contesto quale quello dell’EXPO il sito del paleolitico più importante d’Europa: ovviamente tutto questo in perfetta sintonia con il Sindaco del comune di Isernia che non ha neanche mistificato una minima protesta. Ma tutto questo diventa più comprensibile se si considera l’azione che Frattura sta attuando contro la provincia di Isernia relativamente alla questione “Area di crisi di Isernia-Boiano” senza che nessuno si opponga in maniera decisa e responsabile. I fatti: il Governo ha deliberato ed ha messo a disposizione dell’ l’Area di Crisi di Isernia-Boiano la somma di 100 ML/€ unitamente a tante altre misure tutte tese al rilancio di queste zone che rappresentano la parte più debole del Molise; ebbene, il Presidente Frattura, in barba ai deliberati governativi e forte della sua carica istituzionale, propone di coinvolgere in queste provvidenze anche la zona di Termoli. A parte gi innominabili obiettivi che stanno alla base di una simile proposta, è chiaro che si tratta di una operazione contro Isernia, tendente a emarginarla sempre più da qualsiasi ipotesi di ripresa economica sapendo che la debolezza economica gli darà maggiori possibilità di condizionare un popolo che si è avviato verso forme di povertà assolute. Non voglio aggiungere altro, chiedo a tutti gli uomini di buona volontà, a tutti i benpensanti di reagire con ogni mezzo verso questa “Regione piovra” il cui unico obiettivo è quello della distruzione di Isernia e della sua provincia.

Stefano Testa – ex consigliere comunale

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