Ancora una giornata di ‘fuoco’ in Basso Molise. Termoli è risultata tra le quattro città più calde d’Italia con temperature vicine ai quaranta gradi.
L’emergenza caldo non riguarda però solo il fronte degli incendi, divampati in tutta la regione, ma anche le scuole della città. Disagi per gli alunni e il personale sono stati segnalati in diversi istituti. Aule letteralmente ‘roventi’: quasi impossibile fare lezione, tanto che in alcuni casi ci sono stati anche dei malori, per fortuna non gravi.
I docenti si sono così organizzati al meglio per assicurare l’attività didattica e limitare i problemi nelle strutture dove manca l’aria condizionata. Alla Brigida, ad esempio, alcune classi si sono spostate nei corridoi o nell’auditorium e, comunque, negli spazi più areati. All’istituto commerciale Boccardi c’è chi ha portato un ventilatore in classe per alleviare la calura durante le lezioni. Ma non basta. Nessuno ricorda a Termoli le scuole ‘chiuse per caldo’, al massimo ‘per neve’ in una città di mare dove più di qualche studente ha rinunciato ad entrare in classe, preferendo la spiaggia, e altri sono stati riaccompagnati a casa dai genitori.
All’Alberghiero la preside, Maria Chimisso, ha disposto l’uscita anticipata dall’istituto. Secondo un gruppo di genitori il Comune avrebbe dovuto valutare la possibilità di chiudere le scuole proprio per la situazione ‘critica’ determinata dalle temperature da pieno agosto. Ma non ci sono state risposte.
Fatto sta che una classe ha fatto lezione in giardino per cercare riparo dal sole battente che ha trasformato le aule di diverse scuole in vere e proprie serre. Succede a Termoli, una delle città più calde d’Italia, aspettando il primo segnale di un autunno sempre più vicino.
