L’appello è stato sottoscritto da duecento associazioni e oltre cento personalità del mondo accademico, delle scienze e della cultura. Un impegno convinto contro le trivellazioni ribadito dalla rete No Triv in una conferenza tenuta nella sala della Camera dei deputati. Nella lettera rivolta a tutti i Consigli Regionali si chiede di restituire la parola al popolo sovrano per scongiurare definitivamente il pericolo di nuove trivellazioni in mare al di sotto del limite delle 12 miglia marine. In sostanza, un referendum.
”I presidenti dei Consigli regionali – ha spiegato il coordinamento – hanno deciso all’unanimità di accogliere la proposta No Triv sull’abrogazione di alcune norme del Decreto Sviluppo, così come dello Sblocca Italia, relative alle estrazioni petrolifere. I quesiti, elaborati dal professore Enzo Di Salvatore, dovranno essere deliberati dai Consigli Regionali e depositati in Cassazione entro il 30 settembre.
Franco Iacop, coordinatore della Conferenza dei presidenti Consigli regionali, ha evidenziato che “L’unanimità condivisa nella decisione di predisporre i quesiti referendari sottolinea come a prescindere dall’essere direttamente toccati dal tema delle trivellazioni, tutte le Regioni hanno voluto esprimersi in merito alla difesa dei territori e – ha aggiunto – anche il diritto di partecipare alle decisioni che riguardano la loro sostenibilità economica e sociale”.
“Non a caso – ha concluso Iacop – sono pendenti presso la Corte costituzionale più di una richiesta di impugnativa del decreto del Governo, presentate da varie Regioni”.
L’adesione all’iniziativa continua e la rete No Triv ha invitato tutti i sottoscrittori a tenere viva l’attenzione affinché sia rispettato il diritto dei cittadini di poter decidere sulle sorti dei propri territori e dei mari italiani.
