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giovedì, Marzo 28, 2024

Termoli, dopo le ferie la Fiat si rimette in moto tra nuove assunzioni e buone prospettive per il futuro 

AttualitàTermoli, dopo le ferie la Fiat si rimette in moto tra nuove assunzioni e buone prospettive per il futuro 

  
Dopo il periodo di ferie si è rimesso in moto lo stabilimentoFiat-Chrysler di Termoli. Sono circa duemila e quattrocento gli addetti della fabbrica più importante della regione senza contare l’indotto. Si riprende tra le novità e le prime assunzioni che confermano il piano degli investimenti annunciato dall’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne. Una trentina di giovani che sono stati selezionati tra le centinaia di domande pervenute. Per loro corsi di formazionr e altri passaggi per entrare in quello che sarà il loro futuro lavorativo. Si tratta di profili professionali relativi a ‘conduttori’ e ‘manutentori’. L’azienda, tra le altre cose, aveva chiesto anche i nominativi dei diplomati dell’Istituto industriale, la scuola superiore che ‘sforna’ proprio periti meccanici ed elettronici.

Per ora sono una trentina ma, in totale, la prima tranche di nuove assunzioni riguarda cinquanta addetti.

“Allo stabilimento di Termoli – ha spiegato il segretario regionale della Fim Cisl, Riccardo Mascolo – la cassa integrazione, in pratica, è stata quasi azzerata e più di qualcuno è tornato qualche giorno prima al lavoro”. “Siamo fiduciosi – ha aggiunto Giovanni Mercogliano, responsabile della Fismic – in quanto ripartiamo con un buon regime di produzione e speriamo di mantenerlo fino alla fine dell’anno facendo leva anche sulle nuove assunzioni e i progetti dell’azienda”.

Per Maurizio Ciarla, rsa della Uilm “L’auspicio legato alle nuove produzioni per Termoli e l’apertura all’inserimento di nuovi giovani è che tutto avvenga non solo per motori ma anche nell’area dei area cambi. Ciarla ha inoltre chiesto alla Regione il ripristino della corsa autobus per l’anticipo notturno della domenica, linea dedicata ai lavoratori del nucleo industriale di Termoli che ora sono costretti ad organizzarsi con le loro auto per raggiungere gli impianti.

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