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venerdì, Aprile 26, 2024

Trivelle e difesa del territorio, a Termoli il summit interregionale tra i governatori

AttualitàTrivelle e difesa del territorio, a Termoli il summit interregionale tra i governatori

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La difesa del mare adriatico dalle trivellazioni parte da una strategia condivisa tra gli enti locali che devono fare fronte comune a tutti i livelli istituzionali.

Un impegno ribadito a Termoli dai rappresentanti delle regioni che vanno dalle Marche alla Calabria. Un tema molto sentito dalle comunità e dalle associazioni che pone al centro il concetto di sostenibilità ambientale ma anche lo sviluppo del territorio. Il tavolo interregionale è stato organizzato dalla Regione Abruzzo:‘’Anche la strategia europeista punta fondamentalmente a difendere il mare blu da tutto ciò che lo mette a rischio e noi citiamo in alto, in agenda, il rischio della collocazione di piattaforme petrolifere – ha spiegato il presidente, Luciano D’Alfonso – noi vogliamo che il mare Adriatico e lo Ionio siano la più importante capacità di attrazione di cui è stato dotato il nostro territorio per il turismo e la nostra straordinaria bellezza’’. Per il governatore del Molise, Paolo Frattura, ‘’oggi siamo di fronte a un decreto emanato dal ministero dell’Ambiente rispetto al quale si lancia l’ipotesi del referendum voluto da cinque regioni e discuteremo anche di questo convinto come sono che con il Governo ci sia tutta la possibilità di costruire un percorso condiviso’’.

Presenti, tra gli altri, il governatore della Basilicata, Marcello Pittella, il vicepresidente delle Marche Anna Casini, gli assessori regionali all’Ambiente, e il sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, che ha ribadito la posizione contraria della città. Così il neopresidente della Puglia, Michele Emiliano: ‘’Ovviamente se lo Sblocca Italia viene inteso come una specie di bulldozer che serve a travolgere tutti i tipi di controlli e tutte le decisioni delle popolazioni del territorio che deve accettare un’opera come le trivellazioni è chiaro che lo Sblocca Italia, a questo punto, viene adoperato in una maniera  che diventa inaccettabile’’.

Secondo l’europarlamentare croato, Ivan Jakovcic, un percorso condiviso è possibile: ‘’Purtroppo non abbiamo visto ancora una cooperazione fruttosissima tra i nostri Paesi tra le due sponde dell’Adriatico e se qualcosa accadesse di negativo tutti avremmo grossi danni per cui sono convinto che dobbiamo fare qualcosa insieme, l’Italia e la Croazia, ma anche altri Paesi devono avere un centro di coordinamento e di reazione immediata se qualcosa di negativo accade nell’Adriatico’’.

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