di ANNA MARIA DI MATTEO
Sindacati compatti contro il disegno di legge del governo ‘La Buona scuola’. Per il 5 maggio è stata infatti proclamata una giornata di sciopero che ha provocato lo slittamento delle prove Invalsi, previste per quella data, nelle scuole primarie. La nuova data non è stata ancora comunicata.
Il mondo della scuola dunque si mobilita contro il disegno di riordino varato dal Governo Renzi. Una riforma da più parti contestata perché – è la denuncia dei sindacati – realizza un modello di scuola di tipo aziendalistico, con il dirigente che diventa imprenditore che progetta, programma e gestisce ogni cosa al fine di garantire produttività, efficienza, competitività e meritocrazia che è funzionale alla concorrenza.
E d’altra parte, la scuola pubblica, costretta a fare i conti con la esiguità delle risorse, con i tagli al personale, deve necessariamente correre ai ripari.
Scuola pubblica dunque che arranca e scuole paritarie alle quali, hanno aggiunto i sindacati, in cinque anni sarà assegnato un miliardo per renderle concorrenziali a quelle statali.
Le organizzazioni sindacali di categoria puntano a cambiare in maniera radicale i contenuti del disegno di legge in discussione alle Camere.
Una battaglia di civiltà, in difesa della scuola pubblica, di chi ci lavora e soprattutto dei giovani, ai quali va garantita, sempre e comunque un’istruzione di qualità, hanno ricordato i rappresentanti delle forze sociali.