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lunedì, Aprile 29, 2024

Pozzilli. Inquinamento nell’area venafrana, l’appello dei medici: ridurre subito il carico di emissioni

AttualitàPozzilli. Inquinamento nell'area venafrana, l'appello dei medici: ridurre subito il carico di emissioni

Dei complessi intrecci tra ambiente, salute ed economia se n’è discusso durante l’incontro di scena a Pozzilli, promosso dall’Ordine dei medici di Campobasso, dai Medici per l’ambiente (Isde) e dalle «Mamme della salute», l’associazione che da anni si batte per richiamare l’attenzione sul problema inquinamento che riguarda l’area venafrana. Se nel resto della regione la situazione sembra essere tutto sommato sotto controllo, proprio nella zona di Venafro l’attenzione resta alta. La presenza di industrie e quelle tracce di diossina riscontrate in un paio di capi di bestiame e persino nel latte materno hanno generato più di qualche preoccupazione: «Venafro è al centro dell’attenzione – ha detto Bartolomeo Terzano, responsabile dell’Isde-medici per l’ambiente di Campobasso -: lo consideriamo uno dei territori più a rischio, non solo per l’ambiente ma anche per la salute dei cittadini che vivono in questa area. I dati sono scarsi, insufficienti per ottenere dei risultati determinati e conclusivi. Però è chiaro che noi dobbiamo applicare il principio di precauzione, perché è l’unico modo che consente di controllare le patologie nell’immediato e nelle future generazioni. Ridurre il carico chimico, di sostanze inquinanti, di emissioni, anche di poco, può significare un benessere immediato per la popolazione nel giro di qualche anno». Nel frattempo sulla scena è comparso un altro nemico. In realtà è una vecchia conoscenza, ma non per questo va sottovalutato: si nasconde nel traffico e può causare danni enormi alla salute, più di quanto si è portati a credere: «Negli ultimi anni – ha detto il presidente dell’Ordine dei medici di Isernia, Ferdinando Carmosino – sono venute alla ribalta nuove sostanze, fino a poco tempo fa sconosciute. La più importante è sicuramente il black carbon, un micro inquinante: è talmente piccolo che riesce a passare la barriera degli alveoli, quindi una volta inspirato entra direttamente nel sangue e può portare danni anche a livello cerebrale. Questo black carbon è un indicatore specifico del traffico veicolare. Non si deve pensare solo alle grandi città metropolitane, dove sicuramente i valori sono molti alti, ma anche alle nostre realtà. In due città campione, Campobasso e Venafro, sono stati riscontrati valori elevati. A Venafro, in via Colonia Giulia, nell’ora di punta, sono superiori del doppio rispetto al massimo consentito».

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