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lunedì, Aprile 29, 2024

Superstrada Isernia-Castel di Sangro, nasce il comitato che si batte contro la realizzazione del lotto zero

AttualitàSuperstrada Isernia-Castel di Sangro, nasce il comitato che si batte contro la realizzazione del lotto zero

Dopo un iter durato anni, dalla Regione è arrivato il via libera definitivo alla realizzazione del «lotto zero» della superstrada Isernia-Castel di Sangro, ossia il collegamento tra il bivio di Miranda e Isernia nord. Un tratto di strada di poco più di cinque chilometri che si prefigge di raggiungere un duplice obiettivo: da un lato ridurre il traffico nel centro abitato del capoluogo, dall’altro abbattere i tempi di percorrenza tra l’alto sangro e alto molise. Le perplessità tuttavia non mancano. Non a caso a Isernia in questi giorni è nato un comitato che si oppone alla realizzazione di questa opera per diverse ragioni: «Detto che il costo complessivo dell’opera  è stimato in  130 milioni di euro, ossia circa 25 milioni a km, ci chiediamo: quali potrebbero essere i miglioramenti – scrivono in una nota i promotori del comitato – nel collegamento tra Campobasso-Castel di Sangro, in base a quanto sostenuto dall’’A.N.A.S. nelle sua relazione? Attualmente la distanza tra il bivio di Pesche, dove dovrebbe connettersi il nuovo tracciato, e l’imbocco  della statale all’altezza del bivio di Miranda è di circa 5,7km. Il nuovo tratto, come già detto, sarà di 5,45km. La differenza  tra i due percorsi è di poche centinaia di metri, al di sotto del mezzo chilometro. Paragonando i tempi di percorrenza, (tenendo presenti le regole del codice stradale), notiamo quanto segue: nelle ore di punta (per Isernia città circa 3 al giorno), si può ipotizzare, con gli attuali livelli di traffico, un risparmio calcolabile tra i 3 e i 5 minuti. Nelle restanti ore della giornata, si può ragionevolmente ipotizzare una riduzione di 1 minuto o poco più. E poi c’è il rischio ecologico-ambientale. Ed è la questione più seria e potenzialmente più drammatica, perché parliamo della possibilità, da nessuna relazione tecnica esclusa in maniera categorica, di conseguenze sulla falda acquifera che alimenta le sorgenti del fiume Sordo. Tali sorgenti si trovano a metà circa del tracciato». Il comitato «No lotto zero» è dunque già al lavoro. Oltre alle manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica, si sta valutando l’ipotesi di combattere la battaglia sul piano giudiziario: «Ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze per rimettere in discussione e bloccare la decisione presa. Invitiamo i Consigli Comunali a rivedere l’intera materia, esprimendosi in modo fermamente contrario alla realizzazione dello scempio che si prospetta. Anche gli altri Enti Pubblici devono fare la loro parte in difesa del territorio, così come le associazioni ambientaliste riprendendo la battaglia insieme a tutta la comunità. E’ nostro dovere lottare per fermare il saccheggio programmato delle nostre risorse».

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