Il blitz della Guardia di finanza è scattato all’alba. Le auto delle fiamme gialle, comprese quelle in borghese, non sono di certo passate inosservate in un piccolo paese come Acquaviva d’Isernia. Sulle indagini in corso vige il più assoluto riserbo da parte degli inquirenti. Silenzio assoluto, sia al comando provinciale di via XXIV Maggio, sia alla Procura. Prima di tirare le somme c’è infatti ancora molto lavoro da fare. Certo è che in paese i finanzieri sono stati visti mentre effettuavano diverse perquisizioni in alcune abitazioni private. Poco più tardi le fiamme gialle si sono recate al Municipio per acquisire dei documenti. L’inchiesta riguarderebbe una serie di appalti banditi dal Comune di Acquaviva, a quanto sembra assegnati sempre (o quasi) alla stessa ditta. Gli accertamenti di oggi servono proprio per chiarire se le procedure adottate per l’affidamento dei vari incarichi siano state regolari oppure no. Ma il Comune di Acquaviva non sarebbe il solo. Nel mirino degli inquirenti sarebbero finiti anche altri amministratori, responsabili delle procedure e titolari di imprese di altri sei Comuni dell’Isernino, più uno in provincia di Campobasso. Si parla di una vera e propria spartizione di appalti, una sorta di manuale Cencelli applicato ai lavori pubblici. Sarebbero 42 le persone iscritte nel registro degli indagati. Tra i reati ipotizzati c’è l’associazione a delinquere, oltre che la turbativa d’asta, l’abuso d’ufficio, la corruzione e la concussione. Per ora è prematuro azzardare ogni ipotesi. Le verifiche sulla documentazione acquisita e su quella da acquisire richiederanno del tempo. Sono diciassette, in tutto, le perquisizioni, disposte per prelevare documenti sia negli altri Comuni finiti sotto la lente della Finanza sia in alcuni uffici regionali.
Acquaviva d’Isernia. Appalti pilotati, blitz della Finanza in Municipio. Indagini anche in altri enti pubblici
