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giovedì, Aprile 25, 2024

Il grande inganno di Frattura: crisi industriali, disinformazione e politica delle catacombe. Ecco il Molise di tutti!

AperturaIl grande inganno di Frattura: crisi industriali, disinformazione e politica delle catacombe. Ecco il Molise di tutti!

di GIOVANNI MINICOZZI

Tra crisi industriali, disinformazione e politica catacombale, il Molise di tutti è servito. Frattura, dopo aver predicato bene, razzola malissimo. Ad un anno dal voto, la presa in giro dei molisani è già smascherata.

Le aziende chiudono, i disoccupati aumentano a vista d’occhio, il debito sanitario aumenta e con esso la disorganizzazione del sistema stretto nella morsa degli interessi privati, la povertà dilaga, insopportabile imposizione fiscale inasprita da una mediocre ed incapace classe politica regionale con le addizionali Irap, Irpef, accise e bollo auto, soffoca imprese e famiglie.

Il quadro desolante, che forse ha già cancellato definitivamente ogni speranza di futuro, lo ha raccontato l’Istat nel suo ultimo report diffuso una settimana fa. Insomma il Molise sta morendo nel silenzio generale e nell’omertà che coinvolge tanti, troppi cortigiani e perfino certa stampa asservita al potere.

Nani e ballerine travestiti da giornalisti a caccia di prebende che disinformano i molisani raccontando menzogne e banalità.

E così capita che non si parla delle emergenze, non si parla delle difficoltà, non si parla delle crisi.

E non si parla neanche della crisi politica che da qualche tempo ha spaccato la coalizione di centrosinistra ed il Pd in due parti penalizzando in tal modo tutta l’attività istituzionale.

Il Consiglio regionale, da un anno ormai non produce atti concreti, le Commissioni sono bloccate, la Giunta regionale è paralizzata in attesa del nuovo esecutivo. A dire il vero le tante emergenze della regione imponevano scelte diverse e stabilità politica ma tant’è.

Mentre il Molise fallisce tra conferme e smentite impazza il toto assessori ma i tempi per definire il Frattura bis si allungano.

Intanto le ultime indiscrezioni trapelate dal palazzo confermano l’inamovibilità di Vittorino Facciolla, la necessità di rispettare la quota rosa prevista dal nuovo Statuto, l’ingresso in Giunta di Vincenzo Cotugno e l’alternanza nell’Italia dei Valori tra Pierpaolo Nagni e Cristiano Di Pietro.

Resta il mistero sul destino di Michele Petraroia e sulla donna assessore.

C’è chi ipotizza che la quota rosa potrebbe essere indicata unitariamente  dai tre partiti minori Sel, Comunisti e Socialisti, e chi ritiene che debba appartenere al Pd.

In questa ultima versione è spuntato perfino il nome di Sabrina Ricci, editore di Teleregione e Primo Piano Molise,  ma l’interessata ha smentito.

In definitiva la nuova squadra di Paolo Frattura potrebbe essere composta da Vittorino Facciolla, Vincenzo Cotugno, Cristiano Di Pietro e la misteriosa donna in quota Pd o partiti minori. Ma potrebbe anche succedere che per far quadrare il cerchio si rispolveri il quinto assessore modificando lo Statuto prima della sua promulgazione. Comunque la soluzione della crisi appare sempre più lontana e intanto il Molise affonda.

 

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