Una crisi durata 36 ore, quella al comune di Campobasso. Di Fabio, quando si dimise da sindaco, ritirò le dimissioni a un pelo dalla scadenza dei 20 giorni. Luigi Di Bartolomeo ha impiegato poco, invece, per tornare sui suoi passi. Si era infatti dimesso, ma con un disegno preciso: vedere se aveva ancora i consiglieri di centrodestra dalla sua, se aveva i numeri per continuare ad amministrare la città, dopo le frizioni e i contrasti più o meno palesi nello schieramento. Per verificarlo ha convocato una riunione di maggioranza, dalla quale è arrivata la risposta che cercava: l’impegno dei suoi, una ventina i partecipanti, qualche assente giustificato, a sostenerlo fino alla fine del mandato. Un sostegno votato all’unanimità e messo nero su bianco in una nota. Di qui il ritiro ufficiale delle dimissioni e il ritorno sullo scranno più alto di Palazzo San Giorgio.
“>a maggioranza ha dato dimostrazione di senso di responsabilità nei confronti della città e non nei confronti miei, come Gino Di Bartolomeo. Io ho solo voluto mettere alla prova i miei e capire se si poteva andare avanti per il bene comune, della città. Di quella città – ha sottolineato il sindaco – per la quale mi batto, per gli ultimi ai quali ho dato in maniera silente. E c’è tanto ancora da fare, con i 9 milioni svincolati e i lavori già appaltati, con l’assestamento di bilancio da approvare con interventi su urbanistica, scuola, sport, cultura, viabilità, verd pubblico. E ci sono anche fondi per l’edilizia scolastica, una priorità”
“Ora continuiamo dritti fino a maggio – ha detto ancora sfinito e senza voce Di Bartolomeo al termine della riunione.
“La maggioranza c’è e si va avanti” il commenti a caldo di alcuni degli esponenti di centrodestra in consiglio comunale che hanno partecipato alla riunione.
“Il capogruppo del PD, Antonio Battista, ha definito indecifrabile e incostante l’atteggiamento di Di Bartolomeo. “Una sceneggiata, quella che ha fatto, e che dura da 4 anni” ha commentato ancora “con la quale si è perso tempo utile per fare cose necessarie per la città. Il sindaco – ha concluso Battista – ha una maggioranza a periodi alterni. Se l’è giocata con il non governo”.
“Per il segretario del circolo di Campobasso di Sel, Alessandra Fiorella, quella di Di Bartolomeo è stata una pantomima, l’ennesima farsa a carico della credibilità delle istituzioni. “Ribadiamo l’impegno per le prossime elezioni – ha aggiunto – con la volontà di esprimere un nostro candidato e un programma condiviso dalla società civile e con i cittadini, avviando da subito una fase di discussione”.