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giovedì, Aprile 25, 2024

Ittierre, la Regione si tira indietro. Attesa per il vertice al ministero

AttualitàIttierre, la Regione si tira indietro. Attesa per il vertice al ministero

di Enzo Di Gaetano

Appuntamento cruciale per l’Ittierre, domani, venerdì,   a Roma. Intorno alle 14, infatti, al Ministero dello Sviluppo Economico, ci sarà un vertice tra i vari interlocutori per affrontare lo stato della situazione della più grande azienda tessile molisana. Com’è noto, a suo tempo, proprio al Ministero dello Sviluppo, l’Ittierre presentò il suo dossier per chiedere il finanziamento di un contratto di sviluppo.
Circa otto milioni, per la parte pubblica, di cui, anche di recente, Danilo Leva ha confermato la disponibilità.
Due i problemi, o gli ostacoli: l’attuale fase di richiesta di concordato, al tribunale di Isernia, e la esclusione da quel tipo di finanziamenti delle aziende industriali operanti in Molise. La nostra regione infatti è stata esclusa dall’Obiettivo Uno e solo recentemente, una nota chiarificatrice del governo centrale ha reso noto che ci sono ulteriori finanziamenti per i contratti di sviluppo per le aree estranee proprio all’Obiettivo Uno.
Per questo sarà decisivo l’incontro di Roma che dovrà sciogliere entrambi i dubbi.
Saranno presenti il nuovo amministratore delegato, Giovanni Petrollini, il proprietario, Antonio Bianchi, i sindacati e le Rsu, oltre che rappresentanti della Regione e della Triade commissariale. Probabilmente saranno Scarabeo da una parte e Chimenti dall’altra.
Intanto non si attenua il clamore per la manifestazione di ieri, a Isernia, dei lavoratori dell’Ittierre. Soprattutto per la richiesta di un intervento immediato della procura e del giudice preposto al concordato.
Resta da chiarire, ancora, anche l’atteggiamento della Regione che non ha onorato la fideiussione e non ha esercitato l’opzione di ingresso nella società.
Un atteggiamento giudicato dai dipendenti in lotta attendista e distaccato dalla problematica occupazionale e sociale dell’Ittierre. Un atteggiamento più freddo rispetto a Zuccherificio , Gam e Cattolica che sta destando notevole preoccupazione e ansia tra i circa settecento lavoratori diretti e il migliaio di collaboratori tra fasonisti e fornitori dell’indotto.

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