Sfiora i 90 milioni di euro (88,7) il debito accumulato dalla Ittierre. Le cifre che compongono il passivo sono state elencate nella domanda di ammissione al concordato preventivo presentata la settimana scorsa al tribunale di Isernia. Lo ha confermato all’Ansa Gabriele Melogli, uno dei legali del patron Antonio Bianchi. Entrando nei dettagli, il passivo è composto da 6 milioni di euro di stipendi da corrispondere ai dipendenti, da altri 50 milioni dovuti ai fornitori e ai licenzianti e di altri 32 milioni di debiti nei confronti della banche e della gestione commissariale della It Holding (per la quota di cessione non ancora pagata). Una parte del debito dovrebbe essere compensata dalla merce in magazzino, per quasi 40 milioni di euro; in più si fa riferimento a crediti ancora da riscuotere, di cui si parlerà in maniera più approfondita all’atto della presentazione del piano industriale. “Quella presentata al tribunale di Isernia – ha spiegato l’avvocato Melogli – è una richiesta di concordato in bianco. All’azienda dovrebbero essere concessi dai 60 ai 120 giorni per presentare il piano. Solo dopo la sua valutazione il giudice potrà pronunciarsi e decidere se accettarlo o dichiarare il fallimento dell’azienda tessile di Pettoranello. Il concordato – ha concluso Melogli – blocca tutte le azioni esecutive. Ma è stato necessario procedere così, perché l’azienda da sola, senza aiuti esterni, non può andare avanti con gli attuali 700 dipendenti”. Nel frattempo dalla Femca Cisl si è appreso altri 40 lavoratori sono stati messi in cassa integrazione. Sono quelli del settore produzione. Né è escluso che nei prossimi giorni qualche lettera possa essere recapitata anche in altri reparti. I sindacati hanno inoltre confermato che è stato rinviato per l’ennesima volta l’incontro al ministero dello Sviluppo economico. I vertici della Ittierre hanno infatti chiesto altro tempo. Il tavolo è stato aggiornato al 10 ottobre prossimo.
Ittierre, i dettagli del concordato: debiti per 90 milioni di euro
