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giovedì, Marzo 28, 2024

Ricostruzione, il fallimento del modello Molise, soldi buttati e strutture vuote. Il caso San Giuliano di Puglia

FocusRicostruzione, il fallimento del modello Molise, soldi buttati e strutture vuote. Il caso San Giuliano di Puglia

Strutture enormi e inutilizzate, spazi immensi con distese di cemento anch’essi inutilizzati, questo è diventato il paese simbolo del terremoto molisano, San Giuliano di fronte, che dopo aver pagato un tributo altissimo al terremoto, ma soprattutto per colpa dell’uomo che ha costruito quella scuola maledetta, oggi è radicalmente cambiato, nella struttura e nella società. Intanto si accumulano problemi e i soldi mancano.

 

Michele Mignogna

 

“Anche a costo di sforare il patto di stabilità, pagheremo di tasca nostra i lavori già fatti”, a dichiararlo è stato il Presidente della regione Paolo Frattura, nell’incontro a Bonefro con i soggetti coinvolti nella ricostruzione. Va detto in ogni caso, che in questi ultimi tempi il problema ricostruzione si spostato sui tecnici e sulle imprese, che devono ancora essere pagati per i lavori svolti, e un po’ meno sulle condizioni dei terremotati, con il carico di problemi che ancora hanno e che avranno presumibilmente per molti anni ancora, allora il problema dov’è? Lo esplicita sempre il Presidente Frattura “non sappiamo ancora quanti soldi sono stati spesi, non solo – continua Frattura – soprattutto a San Giuliano di Puglia, ci sono lavori eseguiti senza impegno di spesa, e quindi difficilmente individuabili”. Nemmeno questa è una novità se vogliamo grazie al fatto che la ricostruzione di San Giuliano è stata fatta “in proprio” senza cioè passare dalla struttura commissariale, altra aberrazione di questa ricostruzione, un carrozzone inutile e che costa ai molisani attualmente oltre quattro milioni di euro l’anno, ma andiamo con ordine. Come si diceva San Giuliano, amministrata in questi anni dal sindaco Luigi Barbieri, ha gestito la ricostruzione con un canale preferenziale, e spesso, con risultati discutibili, per utilizzare un’altra frase del Presidente. Oggi il paese simbolo del terremoto, San Giuliano di Puglia, si presenta come un non luogo, completamente trasformato nelle strutture del luogo con enormi spazi coperti da cemento e totalmente inutilizzati, e soprattutto con una serie di infrastrutture, che stando agli amministratori, a tutti i livelli, dovevano servire a rilanciare tutta la zona del Fortore e non solo San Giuliano, in termini di sviluppo economico e sociale. Oggi invece l’economia è quella della scia della ricostruzione ancora per poco, e la società è completamente disgregata per faide interne e lotte intestine.

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