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venerdì, Marzo 29, 2024

Emergenza profughi: il Molise farà la sua parte, ma frena sul centro a San Giuliano

AttualitàEmergenza profughi: il Molise farà la sua parte, ma frena sul centro a San Giuliano

di Manuela Iorio

A scene come quelle viste nei giorni scorsi  la cronaca ci ha abituato da diverse settimane. Cresce l’emergenza profughi in Italia e il Governo prova a correre ai ripari. E’ stato convocato d’urgenza a Roma un vertice con le Regioni e l’Anci e proprio mentre si affrontava il problema, in Sicilia si registravano tre nuovi sbarchi. La guerra civile in Siria e gli scontri armati in Egitto stanno spingendo migliaia di persone a scappare cercando rifugio in Europa. L’Italia è il primo paese che incontrano e ormai è diventato sempre più difficile gestire questi numeri. Il sistema di accoglienza italiano denominato Sprar può controllare dai 3mila ai 7500 rifugiati. Solo nel 2013 in Italia ne sono arrivati 25mila. E il numero è destinato a salire, perché quello che preoccupa, a questo punto, è la previsione dei nuovi flussi migratori determinata proprio dall’emergenza umanitaria. Si attende l’arrivo di almeno altri 20mila immigrati. Numeri che paesi di frontiera come l’Italia non possono gestire da soli, per questo è necessario l’intervento dell’Unione Europea. Ma nel frattempo si è chiesto alla regioni e ai comuni di collaborare, di contribuire con strutture e risorse all’emergenza. Per il Molise è stata riproposta l’ipotesi di San Giuliano, di trasformare cioè le casette del villaggio provvisorio in un centro di accoglienza. A farlo è stato il prefetto Angela Pria che ha sollecitato la necessità di strutture aggiuntive. Sulla questione però ha posto un freno il vicepresidente della giunta regionale Michele Petraroia che ha detto ‘no’ a “ipotesi impriovvisate e non condivise dal territorio”, dichiarandosi disponibile invece ad ampliare il numero dei comuni da coinvolgere attraverso nuovi bandi dello Sprar. Il vertice si è concluso con la decisione del Ministero degli Interni di raddoppiare da 8 a 16mila i posti per il sistema di accoglienza di profughi e rifugiati, che riguarderà numeri limitati. Per le strutture più grandi che verranno individuate in ogni regione la decisione è stata rinviata alla prossima riunione.

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