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sabato, Maggio 4, 2024

Balla coi tubi: il consigliere va al night e il Gruppo paga il conto. Sexgate alla Regione

AperturaBalla coi tubi: il consigliere va al night e il Gruppo paga il conto. Sexgate alla Regione

di PASQUALE DI BELLO

Soldi pubblici spesi per uno spettacolo di lap dance nella Capitale. E’ l’indiscrezione che trapela dall’indagine condotta da Corte dei Conti e Guardia di Finanza sulle spese folli dei gruppi regionali. 

Sgombriamo subito il campo da ogni equivoco: la vita sessuale, le abitudini, i tic, le manie, i tabù, le lune, le fantasie e le eventuali perversioni dei nostri consiglieri regionali non devono e non possono riguardarci come, effettivamente, non ci riguardano. Non ce ne importa un fico secco. Facciano, se credono, quel che credono. Purché lo facciano in privato. Troppo semplice e ipocrita sarebbe un giudizio intriso di moralismo e di sacrestia. Facciano quel che credono, lo ripetiamo, ma lo facciano con quattrini pescati dalle proprie tasche e non da quelle dei contribuenti. Il punto è questo, e un altro non ve ne può essere. Sta di fatto però che qualcuno, qualcuno col seggiolone in Consiglio regionale, in una notte del 2012 a Roma, preso dalla noia, dalla sbornia, dalla solitudine o da quello che vi pare, avrebbe oltrepassato la soglia di un night club alleggerendosi i pensieri e riempiendosi gli occhi con uno dei tanti spettacoli di lap dance che si tengono nella Capitale. Strusciamenti attorno ad un palo e tremolio di glutei da far svegliare un morto nel mezzo di un’autopsia. Le cose del mondo vanno così e i politici non fanno eccezione. Anzi, sono tra coloro che tengono alta la media.

In tutto, la spesa di questa notte brava, si aggirerebbe intorno a qualche centinaio di euro, spiccioli in confronto alle migliaia e migliaia che mancano all’appello generale (qualcosa stimato attorno agli ottocentomila euro dei due milioni erogati ai Gruppi regionali nel corso del 2012). Questi, però, sono spiccioli che pesano come incudini se contabilizzati in un resoconto di spesa piantato sul groppone dei cittadini. Quello che sgomenta, in casi di questa foggia, è il vento d’impudica idiozia che soffia in qualche scatola cranica, precisamente quella di chi pensa, impudicamente e impunemente, di poter aggiungere a piè di lista anche le visioni di Lady Godiva al peep show.

Basterebbe questo, e non altro, ovvero il giro di vento idiota che riempie quell’osso che qualche politico continua a chiamare testa, per chiederne l’immediata espulsione dal consesso istituzionale. Noi non sappiamo come finirà questa vicenda, ma più passano i giorni e più le storie emergono, più passano i giorni e più gli scandali vengono a galla. In attesa che qualcosa si muova, come ad esempio in Campania da dove arrivano notizie di avvisi di garanzia per ben cinquanta consiglieri regionali, è forse il caso di chiedersi se, oltre all’abolizione del finanziamento ai Gruppi regionali o alla restituzione del malloppo, non vada predisposta una profonda revisione della legge elettorale, o almeno di quella parte che si riferisce all’elettorato passivo. Perché se è vero che il suffragio è universale, non è detto che lo debba essere anche la stupidità. Qui, volendo, ne possiamo fare a meno. Accertata, seppure ex post, dovrebbe portare alla immediata decadenza dalla carica. Senza mezze misure: un cappello con le orecchie da ciuco e via a casa.

 

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