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giovedì, Aprile 25, 2024

Soldi alla segretaria, scontro Petti-Brasiello

EvidenzaSoldi alla segretaria, scontro Petti-Brasiello

Per la scottante vicenda dell’aumento concesso dall’ex commissario Filippi alla segretaria Petti, un vero e proprio tornado ha investito Luigi Brasiello nel giorno della sua presa di potere. I titoloni dei giornali e le proteste della pubblica opinione hanno spinto il sindaco a chiedere alla stessa Petti di chiarire i termini della questione. Un faccia a faccia durato un bel po’ di tempo e sembrerebbe per niente diplomatico, tant’è che si pensa a un possibile allontanamento della segretaria.
Lo stesso Brasiello ha trenta giorni di tempo per sfiduciarla e chiedere al Ministero degli Interni la possibilità di scegliere un nuovo segretario.
Intanto, puntuale, è arrivata la autodifesa della Filippi, l’ex commissario che ha concesso l’aumento alla segretaria Petti: “In relazione alle polemiche apparse sui locali organi di stampa relativamente all’aumento dell’indennità del Segretario Generale del Comune di Isernia, l’ex Commissario Straordinario intende precisare quanto segue:
Il Segretario Generale dr.ssa Petti che svolge presso il Comune, in mancanza di specifiche professionalità dirigenziali, anche gli incarichi di Dirigente del settore economico-finanziario e Dirigente degli affari generali nonché di Responsabile del Piano d’ambito e di Responsabile per l’attuazione della normativa anticorruzione, fin dall’inizio del mio insediamento, mi ha posto la questione giuridica e retributiva dell’aumento dell’indennità a Lei spettante sin dall’anno 2012 e nella misura del 50%.
La dr.ssa Petti mi ha peraltro rappresentato che, qualora ciò non fosse avvenuto almeno a far data dal gennaio 2013, sarebbe stata costretta a promuovere, suo malgrado, una vertenza al giudice del lavoro con aggravio dei costi a carico del Comune. Non si può sottacere che nel corso del mio mandato sono stata altresì chiamata dal giudice del lavoro – in qualità di momentanea rappresentante legale dell’Ente – per una vertenza presentata negli anni passati da un ex dirigente del Comune.
Peraltro a fronte di una mole consistente di responsabilità ed impegni, il trattamento richiesto dal Segretario era notevolmente inferiore agli importi da corrispondere qualora vi fossero state le specifiche professionalità dirigenziali, il cui ammontare complessivo sarebbe stato non inferiore a €. 180.000,00.
Ho ritenuto, dal punto di vista della legittimità e regolarità dell’azione amministrativa, che ha sempre caratterizzato la mia attività, che l’eventuale contenzioso al giudice del lavoro avrebbe – per il Comune – rappresentato un ulteriore aggravio dei costi con inevitabile soccombenza, per cui ho circoscritto l’arco temporale di riferimento, non più dal 2012 ma a decorrere dal mese successivo al mio arrivo ovverosia febbraio 2013, ed ho decurtato, altresì, la percentuale nella misura anziché del 50% (come avviene per tutti i Segretari dei Comuni d’Italia e si può verificare su internet) in quella del 40%. Ciò nel riconoscimento che il pur decisivo e rilevante apporto professionale prestato dal Segretario doveva essere ridotto a causa della difficile situazione finanziaria in cui l’Ente locale versa.
Desidero altresì, a testimonianza dell’assoluta correttezza istituzionale e del dovere di onestà intellettuale che ha sempre caratterizzato la mia azione amministrativa, precisare che la sottoscritta – caso alquanto raro – a tutt’oggi non ha ancora ricevuto dall’Ente la corresponsione neppure del rimborso delle spese c.d. vive, ovverosia degli anticipi delle somme erogate a decorrere dal mese di marzo per gli oneri relativi al trasporto, al vitto ed all’alloggio, da me personalmente anticipati per espletare l’incarico commissariale.
Di quanto dichiarato esiste riscontro documentale e ne sono testimoni alcuni responsabili dei settori competenti del Comune”.

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