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sabato, Aprile 20, 2024

Giunta regionale: a Roma il faccia a faccia tra Frattura e Bersani

AperturaGiunta regionale: a Roma il faccia a faccia tra Frattura e Bersani

di PASQUALE DI BELLO

Il presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, a margine della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, incontrerà il segretario del Pd e presidente incaricato del Consiglio, Pierluigi Bersani. Tema dell’incontro, la spinosa questione della Giunta regionale. Mentre Lombardia e Lazio (le regioni che hanno votato a febbraio) hanno varato le proprie, il Molise è ancora in alto mare.

Provvidenziale come la pioggia in una stagione ostile è arrivata la convocazione a Roma. Parliamo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome alla quale parteciperà oggi per la prima volta il neo governatore del Molise, Paolo Di Laura Frattura. Alle ore nove i governatori di tutta Italia, insieme ai corrispondenti presidenti della province di Bolzano e Trento, si riuniranno nella sede di via Parigi per mettere a punto le istanze che presenteranno al presidente “esploratore” del Consiglio, Pierluigi Bersani, che incontreranno al tocco. La notizia, che in se è da sbadiglio compulsivo, ha però un retroscena che le conferisce un minimo di brio.  A margine degli incontri istituzionali, Paolo Frattura incontrerà Bersani in forma privata e non sarà certo per una forchettata di bucatini all’amatriciana o per una di pajata. Si parlerà, come del resto prevedibile, della Giunta regionale del Molise. La costituenda Giunta che, viste le richieste esose del Pd, sta dando a Frattura più di un grattacapo.

Intanto, nelle more dell’incontro, sono ufficialmente 85881 i cittadini molisani che attendono novità sul prossimo Esecutivo regionale. Tanti cittadini quanti quel 45% circa dell’elettorato che si è espresso in maniera equivoca e forte in favore di Frattura. Una vittoria netta e schiacciante sull’avversario, Michele Iorio, che è stato letteralmente doppiato. Basterebbero questi dati, a nostro parere, per conferire a Frattura quella necessaria quota (una quota robusta) di autonomia dai partiti e di autorevolezza verso l’intero sistema istituzionale, tale da farlo procedere con speditezza al tanto atteso varo del governo regionale.

Sono state tre, complessivamente, le Regioni chiamate al voto: Lazio, Lombardia e Molise. Delle tre, la nostra rappresenta l’equivalente di un quartiere di dimensioni medio-piccole di Roma o Milano, diciamo delle dimensioni di una strada o di un’arteria principale, eppure mentre Maroni (il 19 marzo) e Zingaretti (il 20 successivo) hanno varato le rispettive Giunte, noi siamo ancora nel mare alto e tempestoso. Probabilmente, quella che passerà, sarà una Settimana santa non solo perché destinata a concludersi con la Passione di Nostro Signore ma anche per una passione aggiunta: quella di Paolo Frattura, chiamato a fare i conti con chi lo tira a destra e a manca. Noi confidiamo nella sua capacità di tenuta e in una sua reazione energica. Quello conseguito sul campo, è un consenso solido e cospicuo e che, soprattutto, lo mette al riparo da ogni trappola, minuetto, condizionamento. Lo usi, ne faccia un buon uso. I molisani, in fondo, glielo hanno conferito a piene mani proprio per questo: perché si cambi registro e marcia.

 

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