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venerdì, Aprile 19, 2024

Maurizio Landini (Fiom): riprendere gli investimenti per curare il “disastro” dell’industria italiana

EvidenzaMaurizio Landini (Fiom): riprendere gli investimenti per curare il “disastro” dell’industria italiana

Il segretario generale della Fiom Cgil a Campobasso per affrontare i problemi del settore metalmeccanico. La crisi ha colpito tutte le aziende del comparto.

L’arrivo oggi a Campobasso del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, non è stato casuale. La Fiat di Termoli è la più grande industria del Molise e le incognite sul futuro del settore preoccupano non poco il sindacato. Timori che si allargano anche alle aziende dell’indotto: quelle ancora attive, naturalmente.

Solo nell’area di Venafro, i posti persi nel settore metalmeccanico sono stati tantissimi. “Mille e cinquecento in totale negli ultimi dieci anni – ha detto il segretario della Fiom Cgil regionale, Giuseppe Tarantinoma stiamo assistendo anche a una desertificazione industriale nell’area di Termoli. Occorre una tavolo con le parti sociali – ha aggiunto Tarantino – per affrontare in maniera seria il problema”.

Altre imprese resistono, come la Astec di Pozzilli, che produce vetri per auto: 90 operai, quasi tutte donne e assunte a tempo indeterminato, ma anche qui si parla di riduzione del personale. Al direttivo della Fiom Cgil Molise di oggi hanno partecipato i vertici regionali del sindacato e i rappresentanti di categoria. In sala anche diversi lavoratori. Ed è proprio il tema del lavoro che preoccupa la Cgil, soprattutto in un momento delicato come questo, dove la crisi economica non accenna a diminuire, ma il Paese è tutto concentrato sulle nuove elezioni.

Occorre mettere finalmente in moto una politica industriale che riprenda gli investimenti, pubblici e privati, per creare lavoro nel Paese”, ha detto, durante i lavori del direttivo, il segretario generale della Fiom, Landini.La linea del governo Berlusconi prima e di quello Monti dopo, di affidare al mercato la soluzione dei problemi, ha solo complicato le cose – ha aggiunto – ora siamo di fronte a un disastro. Basta vedere come sono messi i grandi gruppi industriali con le vicende legate alla Magistratura”.

Ma quale può essere, a questo punto, la “ricetta” o la cura, per uscire dalla crisi e rimettere in moto l’Italia? Per Landini “occorre un piano nazionale sulla mobilità, un piano sui trasporti, sulle infrastrutture e le energie rinnovabili”. Insomma, bisogna intervenire in maniera operativa su i fronti caldi dell’economia. La sensazione, però, è di essere finiti in una sorta di “limbo” produttivo in cui tutto è rinviato al dopo elezioni.

 

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