I cittadini protestano per lo stato delle strade. Sotto accusa l’amministrazione Di Bartolomeo.
Qualche utente su Facebook l’ha già ribattezzata “città dei dossi” perchè ormai a Campobasso guidare in automobile è come salire sulle montagne russe. Lo sanno gli automobilisti, ma anche i passeggeri dei mezzi pubblici sballottati su e giù in mezzo al traffico che, nel frattempo, non fa che aumentare. Ma da qualche settimana il capoluogo sta offrendo ai cittadini e agli stessi automobilisti una nuova attrazione. Sono le “mega” buche sull’asfalto. Voragini che sembrano proprio essersi create apposta per evitare agli automobilisti quel senso di noia e frustrazione dovuto alle lunghe code.
La strada di San Giovanni in Golfo, nella la zona dei centri commerciali, è ridotta da giorni in uno stato pietoso. Altra zona della città, altro spettacolo indecoroso e pericoloso: nuove buche sull’asfato all’incriocio tra via XXIV Maggio e via Quattro Novembre. A poche decine di metri la serie infinita di dossi anche in presenza di rotonde stradali. Nessuno se ne occupa, nessuno interviene e sotto accusa finisce l’operato dell’amministrazione comunale.
I cittadini però si lamentano eccome e lo fanno anche su internet. “Campobasso, da città giardino a città dei crateri stradali”, dice un utente su Facebook, che segnala il “pericolosissimo dosso di via Monforte, all’altezza di Piazza Venezia, seguito da un cratere profondo come minimo 20 centimetri”. I commenti sulla rete si sprecano. Qualcuno scherza anche sul livello di difficoltà nel percorrere un’altra strada del capoluogo, via Kennedì, “7 su 10”.
“I soldi per fare i dossi ci sono – scrive un altro cittadino – mentre per tappare le buche no”. Siamo sempre alle solite, l’argomento finisce sempre lì, ma guai a parlare di denaro con il sindaco Gino Di Bartolomeo. La risposta è sempre pronta ed è diventata un tormentone in città: “Non abbiamo neanche i soldi per un gelato”, continua a ripetere il primo cittadino. Ma forse le risorse per coprire le buche andrebbero trovate se non altro per garantire la sicurezza di pedoni e automobilisti che non può essere affidata solo ai dossi. In alternativa, si può continuare con l’inerzia e restare a casa. Solo così non si rischia nulla e questo vale per i cittadini, ma anche per chi li amministra.