14.6 C
Campobasso
giovedì, Marzo 28, 2024

Come voteranno i molisani. Voto polarizzato tra i due migliori candidati alla presidenza

AperturaCome voteranno i molisani. Voto polarizzato tra i due migliori candidati alla presidenza

di PASQUALE DI BELLO

Saranno più d’uno gli schieramenti ai blocchi di partenza per le prossime regionali. Quattro o forse cinque ma la partita, con l’esclusione dei grillini che faranno corsa a sé, si svolgerà tra soli due candidati alla presidenza, quelli che agli occhi dei molisani risulteranno realmente vincenti.

La poesia cimiteriale, come noto, è uno dei  tòpos della politica molisana. A leggere i necrologi e le smarronate quotidiane, quelle di destra di sinistra e centro e di tutti quelli che pretendono di andare oltre il centro la sinistra e la destra, non c’è da stare allegri: se non siamo a Spoon River, poco ci manca. Non passa giorno, infatti, che qualcuno che non lavori di ruspa e piccone, provando a demolire questo o quello o tentando di scrivere l’epitaffio di qualcun altro, talvolta cercando la complicità della stampa. A molti politici infatti, quasi a tutti, sfugge una piccola distinzione: quella tra propaganda e informazione. D’altro canto, da una politica fatta in larga parte da mezzetacche non ci si può aspettare altro: che essa pretenda di avere a che fare con una classe giornalistica di mezzecalzette. Fortunatamente non è così, e fatta questa doverosa premessa, un pensierino di buon anno a beneficio di coloro a cui la critica fa lo stesso effetto della prostata, passiamo oltre e proviamo a immaginare come voteranno i molisani.

Cominciamo col dire che i molisani stavolta non vorranno sentire ciance su autostrade dove (forse) transiteranno i propri nipoti, di aeroporti dai quali per i prossimi mille anni si metteranno in volo solo le cornacchie e di progetti geo satellitari che non serviranno mai a mettere insieme il pranzo con la cena. I molisani, questa volta, vorranno stare con i piedi ben piantati a terra. Vorranno e pretenderanno semplicità e concretezza, specie in tema di lavoro, sanità, infrastrutture, riforme istituzionali, formazione, abbattimento di costi ed eliminazione degli sprechi. Quali che siano le ricette che verranno messe in campo, occorrerà di base un ingrediente: la vittoria. Per realizzare un progetto – è un’ovvietà ma vale la pena ripeterla per quelli particolarmente duri di comprendonio – occorre non solo che vi sia una coalizione ma principalmente che questa risulti vincente. Altrimenti le chiacchiere, come dicono a Roma, stanno a zero. Quale tra i raggruppamenti che si profilano all’orizzonte sarà quello vincente, al momento nessuno può dirlo. Lo capiremo meglio quando il prossimo 26 gennaio verranno ufficializzati liste e candidati alla presidenza della Regione. Una previsione, tuttavia, su una cosa la si può già fare. Il voto del 24 e 25 febbraio prossimi, sarà un voto estremamente polarizzato. Con la sola eccezione dei grillini, che faranno storia a se e che prenderanno gli stessi voti che sono destinati a prendere anche se si trovassero in presenza di una, nessuna o centomila liste, tutti gli altri dovranno raggruppamenti dovranno fare i conti con un fenomeno, quello della polarizzazione del voto, che è nelle corde di queste elezioni anticipate e che, in buona sostanza, vuol dire una cosa sola: che sarà una corsa al voto utile. Nessuno, per capirci, ‘butterà’ via il voto per un candidato che sia o che appaia certamente perdente. Vogliamo dire che chi voterà, voterà a favore dei due candidati presidenti che appariranno nelle condizioni di giocarsi la partita. Potranno essere anche quattro o cinque le coalizioni in corsa ma, al netto delle liste proporzionali che faranno sbizzarrire gli elettori nell’assegnazione delle preferenze, al maggioritario, cioè all’elezione del presidente (che poi è quella che conta), sarà una partita a due. Una competizione tra coloro che meglio di altri saranno capaci di dare alla pubblica opinione un’immagine vincente, aggregante, rassicurante, coerente, vera. Non occorrerà essere i migliori in assoluto, ma quelli più convincenti sul piano della praticabilità delle proposte e della omogeneità della coalizione a capo della quale ci si pone. In questo senso, una carta vincente per il prossimo presidente potrebbe essere quella di far coincidere il listino maggioritario con la Giunta, e quindi con gli assessori futuri. Quattro sono le caselle, per l’uno e per l’altra. Sarebbe un grande segnale di credibilità e concretezza che il candidato presidente indicasse sin da subito i suoi assessori e consentisse al popolo di eleggere non solo il vertice della Regione ma l’intera Giunta.

Se qualcuno lo farà, noi ve lo racconteremo, come vi racconteremo tutto il resto di ciò che si sarà fatto, di quello che si starà facendo e, soprattutto, di quello che resterà da fare, perché il ruolo dell’informazione, che non è quello della propaganda e nemmeno dell’obiettività, è quello della testimonianza. I giornalisti non devono essere obiettivi (e che sarebbe poi questa obiettività?), devono essere equidistanti e, se possibile, allergici al guinzaglio. I giornalisti, come tutti, decodificano e testimoniano i segnali che arrivano dall’esterno grazie alla loro formazione e alla loro esperienza. L’unica differenza, rispetto a tutti, è che hanno tra le mani un’arma potentissima: la penna (oggi la tastiera di un pc). Un’arma utile a sconfiggere le mezzecalzette, le mezzemaniche e le mezzetacche, ovunque esse si annidino. Anche in politica. Anzi, specie in politica. Intelligenti pauca.

 

Ultime Notizie