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lunedì, Aprile 29, 2024

False perizie e certificazioni compiacenti, il giro losco viene smascherato

Diritto e fiscoFalse perizie e certificazioni compiacenti, il giro losco viene smascherato

Scatta il reato di corruzione in atti giudiziari e false dichiarazioni per lo psichiatra che – in cambio di denaro – compila una certificazione compiacente per far ottenere a un mafioso gli arresti domiciliari (al posto della detenzione carceraria).  Questa la vicenda finita sotto la lente d’ingrandimento della Cassazione (sentenza 38475/12).

Relazione sotto dettatura… La Corte di Appello di Napoli confermava la condanna inflitta a un uomo per aver, in concorso con altri, chiesto e ottenuto dietro esborso di denaro una relazione tecnica compiacente che attestasse, pur un esponente di un clan camorristico, uno stato di salute mentale incompatibile con la detenzione intramuraria. Grazie alla fantasiosa scrittura del perito del Gip di Napoli, l’imputato otteneva in tal modo che l’”amico” si spostasse agli arresti domiciliari. L’uomo si rivolgeva in seguito alla Corte Suprema.
Ricostruzione non percorribile. Con i primi motivi di ricorso, l’interessato deduce censure valutative e riferite al narrato del collaboranti e alla attendibilità delle accuse. Tutti elementi che esulano dal seminato in cui la Cassazione può muoversi, anche alla luce delle argomentazioni e della relazione (munita di documentazione ad hoc) di altri esperti in tema di relazioni psichiatriche. Tutti elementi che inchiodano l’imputato.

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