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lunedì, Aprile 29, 2024

Regione: agli atti del Consiglio nessuna traccia del bilancio di previsione 2013. Probabile l’esercizio provvisorio

AperturaRegione: agli atti del Consiglio nessuna traccia del bilancio di previsione 2013. Probabile l’esercizio provvisorio

di PASQUALE DI BELLO

Tra gli adempimenti di fine legislatura, manca all’ordine del giorno del Consiglio regionale l’iscrizione del bilancio preventivo 2013. Un documento indispensabile e complesso, necessario a chiunque vinca le elezioni per amministrare la Regione. I giorni restati a disposizione sono pochissimi e il rischio dell’esercizio provvisorio è quasi inevitabile.

Che questa legislatura regionale sia ormai archiviata, morta e sepolta, è un dato certo. Tuttavia, per una sorta di accanimento terapeutico (la legge Di Domenico), di tanto in tanto assistiamo a dei risvegli  subitanei e ad altrettanti sussulti legati a questo e quel fatto di indifferibile urgenza capace di riaprire le porte del Consiglio regionale. Ad esempio, il prossimo 20 dicembre, le porte di Palazzo Moffa si riapriranno per il voto in seconda lettura dello Statuo regionale. Poi, assolto questo impegno, quelle porte si richiuderanno e non è dato di sapere sino a quando resteranno chiuse. C’è chi vorrebbe riaprirle, anzi scardinarle, per deliberare su una materia, la legge elettorale, sulla quale non sono bastati undici anni per farne una e che adesso qualcuno vorrebbe partorire in undici minuti.

Di tutto si parla, tranne di una cosa: il bilancio. Il bilancio preventivo che, a regola, dovrebbe essere approvato entro il 31 dicembre. Pena l’esercizio provvisorio e quindi l’amministrazione delle risorse con dei limiti pesantissimi. Facile immaginare le difficoltà per fornitori, imprese e per chiunque sia collegato in termini di pagamenti con la Regione. Facile, anzi facilissimo, immaginare la paralisi di ogni attività e programmazione regionali.

In mezzo a tutta questa confusione di fine legislatura, proviamo a fare due conti. Considerando che il Consiglio regionale si riunirà giovedì 20 dicembre, tolti i sabati e le domeniche e le festività natalizie, per l’approvazione restano due giorni: 27 e 28, salvo che lorsignori consiglieri non intendano trascorrere in aula il 31 dicembre e festeggiare il nuovo anno leggendo tabelle e prospetti. Fatti questi conti, è davvero singolare che dalla Giunta regionale al Consiglio non sia giunto non un bilancio ma nemmeno lo straccio di un bilancino. E allora, facendo altri conti: se la data delle elezioni fosse confermata al 17 febbraio e considerando lo scioglimento dell’assemblea regionale quarantacinque giorni prima delle consultazioni elettorali, ci troveremmo ai primi di gennaio 2013. E ci troveremmo senza bilancio. Ecco, posta la questione, vorremmo sapere come se ne viene fuori e, soprattutto, vorremmo sapere come si possa studiare, comprendere e, eventualmente, emendare un documento così complesso in un lasso di tempo brevissimo. Poche ore, a questo siamo, cioè a niente.

 

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