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venerdì, Aprile 19, 2024

Più uguali degli altri! Sui vitalizi l’inquietante silenzio della sinistra molisana: a parole con gli operai, nei fatti con la casta

AperturaPiù uguali degli altri! Sui vitalizi l’inquietante silenzio della sinistra molisana: a parole con gli operai, nei fatti con la casta

di PASQUALE DI BELLO

Con la sola eccezione di Domenico Di Lisa e Paolo Di Laura Frattura, che hanno stigmatizzato l’iniziativa, nessuno a sinistra ha commentato la diffida ricevuta dalla Regione per il mancato pagamento dei vitalizi nei termini di legge. A muoversi in tal senso, nei giorni scorsi, è stata l’associazione degli ex Consiglieri che ha minacciato azioni legali.

Questo giornale, qualche giorno fa, ha pubblicato una lettera di Fernando Di Laura Frattura, presidente dell’associazione che raggruppa gli ex Consiglieri regionali. Frattura senior, nella sua missiva indirizzata al presidente della Regione e ad altri soggetti detentori del “potere di cassa”, ha lamentato il ritardo nel pagamento dei vitalizi agli inquilini transitati da Palazzo Moffa nel corso degli anni, versamento previsto per il 26 di ogni mese e recentemente slittato di qualche giorno. O pagate in tempo o verranno adite le vie legali, questo in soldoni il discorso contenuto nella lettera in questione. Un ragionamento abominevole, come lo hanno bollato molti dei nostri lettori, in considerazione dei tempi che corrono, fatti di ristrettezze e sacrifici crescenti in progressione geometrica. Che una casta di privilegiati si dolga di un ritardo nei pagamenti è certamente una notizia degno di menzione; che nessuno – o quasi – a sinistra non abbia proferito parola sul tema è, oltre che una notizia più grande della prima, anche una fatto inquietante. E’ un segno dei tempi che corrono e delle facce che li rappresentano. E’ il segno che quando si tratta di privilegi, la Casta non perde occasione per difenderli, indipendentemente dal colore politico e dalla maglietta di appartenenza. Qui, in questo caso, giocano tutti nella stessa squadra: quella della pagnotta o, se preferite, quella del magna magna.

Non ci saremmo certo aspettati la presa di distanza da parte dei pescecani del centrodestra, ma dalla camarilla di dichiaratori a ciclo continuo del centrosinistra qualche parola per stigmatizzare l’accaduto era legittimo attendersela. Dove sono tra gli ex Consiglieri, a mero titolo di esempio, Augusto Massa e Nicola D’Ascanio? E dove sono i postcomunisti, i neocomunisti, i veterocomunisti, i rifondatori comunisti, i comunisti lavoratori, i comunisti italiani e quelli da terza Internazionale? Dormono, “dormono sulla collina”, come verrebbe da dire con le parole di Lee Masters immaginandoli tutti sepolti in una immaginaria Spoon River della politica molisana. Stanno “ne la chiesa coi santi e in taverna coi ghiottoni”, direbbe padre Dante dal canto XXII dell’Inferno. Una “fiera compagnia”, per restare alla Divina commedia, o più semplicemente, restando in Molise, una compagnia del magna magna che non risparmia nessuno tanto a destra quanto a sinistra. Con una differenza, che a destra di moralismi a ciclo continuo non ne udiamo mentre invece a sinistra non passa giorno che qualcuno, svegliandosi, non pontifichi a favore dei diseredarti e degli ultimi della terra, salvo poi a sera accomodarsi sulla comoda sedia a dondolo di casa, in vestaglia, pantofole e tisana calda tra le mani. Come in una celeberrima vignetta di Giorgio Forattini dedicata a Enrico Berlinguer, ci pare di vederli lorsignori: col plaid sulle ginocchia dietro ai vetri mentre di là dal vetro la classe operaia mastica ferro per strada.

Ma a tacere, purtroppo, non sono soltanto gli ex della casta ma anche quelli della casta in corso. E a nulla vale l’aver preso in passato una posizione critica verso i vitalizi come è accaduto a qualcuno. Gli eventi, i fatti, le notizie vanno commentati nel momento stesso in cui si incarnano nella realtà. Aspettiamo quindi “con ansia” notizie dagli attuali consiglieri regionali, consentendo loro il “beneficio della distrazione”

Al tempo stesso, dando atto a chi invece non s’è distratto, dobbiamo per onestà intellettuale riferire degli undici due commenti, entrambi negativi, che ci sono giunti. Il primo è quello di Domenico Di Lisa, ex Consigliere regionale titolare di un vitalizio di circa 1700 euro mensili che non ha esitato a definire “inopportuna” l’iniziativa dei suoi colleghi di vitalizio, ricordando di essere tra coloro che ne hanno  proposto l’abolizione. IL secondo, forse meno atteso non fosse altro per comprensibili ragioni legate allo stato di famiglia, è stato quello di Paolo Di Laura Frattura. Frattura junior, schierandosi apertamente contro Frattura senior, non solo ha bollato negativamente la diffida alla Regione ma ha aggiunto a chiare lettere: “Ci pensino bene prima di votarci gli ex Consiglieri regionali, perché noi i vitalizi li ridurremo”. Come dire?, a buon intenditor poche parole.

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