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martedì, Aprile 23, 2024

Post-sisma, tutti i numeri della ricostruzione dopo dieci anni

EvidenzaPost-sisma, tutti i numeri della ricostruzione dopo dieci anni

La Legge regionale numero 12 approvata lo scorso 30 aprile ha istituito l’Agenzia regionale di Protezione Civile e le ha affidato anche il compito di gestire e completare gli interventi nei Comuni colpiti dal terremoto del 2002. L’Ente strumentale della Regione Molise ha raccolto il testimone dalla Struttura commissariale che in questi anni si è occupata di coordinare tutta la ricostruzione post-sisma nei quattordici i Comuni del cratere, e negli altri sessantanove situati nel resto della Provincia di Campobasso.

San Giuliano di Puglia, il centro più colpito, ha beneficiato di un piano di ricostruzione specifico da 240 milioni di euro distinti tra le case e le opere pubbliche.

Diversa la normativa adottata negli altri centri dove solo le classi ‘A’, gli edifici inagibili con ordinanza di sgombero totale, richiedono un totale stimato in 513 milioni di euro.
A novembre 2012, secondo i dati disponibili e forniti dall’Agenzia, sono stati ammessi a finanziamento più di 290 milioni di progetti esecutivi relativi alle prime abitazioni.
In questi anni, inoltre, i soldi sono arrivati anche per altri numerosi interventi. In dettaglio 69 milioni di euro per le opere pubbliche, 75 milioni di euro per il programma scuole sicure e 46 milioni di euro per gli edifici di culto dislocati sull’intero territorio provinciale.

Oltre cento milioni sono stati poi stanziati per le riparazioni funzionali, le cosiddette pratiche da ventimila euro.
Tutti gli altri fondi, hanno riguardato la gestione della prima emergenza, l’autonoma sistemazione, i contributi per le attività economiche e le risorse umane.
Riepilogando, per la ricostruzione post-terremoto in provincia di Campobasso sono serviti oltre ottocento milioni di euro e i fondi ad oggi disponibili – 346 milioni di euro stanziati con delibera Cipe del 2011 – destinati al completamento della classe ‘A’ con il relativo rientro delle famiglie nelle rispettive abitazioni.

Tuttavia, ora non si tratta più di un problema di fondi, ma tecnico perché ci sono ancora progetti da approvare e altri ancora da presentare da parte dei tecnici a distanza di dieci anni dalla calamità naturale. E ci sono poi la classe ‘B’ (immobili parzialmente inagibili) e le altre classi minori che arrivano fino alla lettera ‘E’, a seconda della gravità dei danni e della tipologia di edifici.

Ma oggi quante sono le persone fuori casa? Secondo i dati forniti dall’Agenzia regionale di Protezione Civile i senzatetto sono meno di mille e quattrocento.
Nei Comuni del cratere in 420 popolano i villaggi provvisori e altri 540 vivono in autonoma sistemazione senza più ricevere il contributo.
Nei Comuni fuori cratere 70 persone sgomberate abitano nelle casette e altre 320 in affitto.

Oggi la ricostruzione a che punto è? Ecco il quadro percentuale elaborato rispetto agli ultimi dati disponibili e forniti dall’Agenzia escluso San Giuliano di Puglia.
Gli interventi finanziati raggiungono complessivamente il 57% e di tutti questi progetti il 29% è stato ultimato, il 42% riguarda lavori in corso e il 29% interventi in consegna. In sostanza, si delinea un quadro a macchia di leopardo a seconda degli interventi realizzati in ogni paese, tanto che ci sono centri dove la ricostruzione ha superato anche l’ottanta per cento come Casacalenda, Morrone del Sannio e Provvidenti.

Gli uffici: dalla gestione straordinaria a quella ordinaria. Dal 30 aprile 2012, termine dello stato di criticità, gli uffici dei Comuni terremotati non dispongono più del personale che si occupa delle pratiche della ricostruzione.
Come previsto nella legge varata proprio quel giorno dal Consiglio regionale, l’Agenzia deve reclutare il personale attraverso delle procedure di selezione pubbliche.
I colloqui sono in corso a Campobasso e si concluderanno a metà dicembre per poi passare alla firma dei contratti da parte dei 218 “fortunati”. Per loro, un posto di lavoro per tre anni a tempo determinato, poi si vedrà.

 

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