
ROMA – «Sì, si va al voto, e io sarò in campo in una posizione che devo determinare». Il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, dopo essere stato scaricato dalla Lega e dal Pdl si arrende. «No all’accanimento terapeutico», dice da Saint Vincent Angelino Alfano. Se la Lega Nordnon cambierà idea «da domani avvierò le procedure per accelerare il voto», replica il governatore. Poco prima aveva ribadito che non avrebbe accettato «sostegno a tempo» alla giunta della Lombardia da parte «della Lega o da chicchessia». E se il Carroccio continuerà a ritenere che si deve andare al voto, aveva detto, «si tolga dalla testa di farlo ad aprile con una campagna elettorale devastante di sei mesi». Dopo due giorni di silenzio parla anche il segretario del Carroccio Roberto Maroni lanciando un appello su Facebook: «Facciamo le primarie per scegliere il candidato governatore».