Quello accaduto è più che un incidente diplomatico. I dipendenti hanno fatto arrivare 138 decreti ingiutivi all’Atm per il mancato pagamento dello stipendio. Un’azione avviata 20 giorni fa, ma che ha scatenato la rabbia dei vertici dell’Azienda Trasporti Molisana che porprio di recente aveva raggiunto un accordo con Regione e sindacati per regolarizzare gli stipendi e per evitare la messa in cassa integrazione di 220 lavoratori.
Ma la consegna dei decreti ingiuntivi ha fatto saltare l’accordo. “Non ci sentiamo più legati all’attuazione di un impegno che non è stato rispettato”, hanno fatto sapere i vertici della società che gestisce circa l’80 per centro del trasporto locale in Molise. L’Atm ha annunciato di voler riavviare la pratica per la cassa integrazione per 220 lavoratori e la messa in mobilità per 58 dipendenti.
“Come azienda – hanno poi affermato i vertici di Atm – riteniamo di non dover partecipare più in futuro a tavoli di contrattazione sindacale e consigliamo alla Regione di fare altrettanto”. Una mossa sindacale sbagliata nei modi e nei tempi, dunque, anche secondo il giudizio della Regione.
“Questa volta l’azienda e la Regione hanno rispettato l’accordo”, ha commentato l’assessore ai Trasporti, Luigi Velardi, che si era impegnato, nei giorni scorsi, a trovare una soluzione alla vertenza del trasporto pubblico locale. Ora si riparte da zero, ma non sarà facile convincere l’Atm a rivedere le sue posizioni dopo che la stessa società ha già pagato 150 mila euro di spese per altri decreti ingiuntivi.
