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giovedì, Aprile 25, 2024

La Direzione Antimafia ispeziona i cantieri molisani

AperturaLa Direzione Antimafia ispeziona i cantieri molisani

di Michele Mignogna

Da due giorni gli uomini della DIA, agli ordini del direttore, Arturo De Felice, stanno ispezionando alcuni cantieri pubblici e non solo, in Molise, Campania e Abruzzo. Nelle motivazioni si legge “che tali operazioni sono atte a scongiurare pericoli di infiltrazioni camorristiche, nei territori in cui sono presenti opere pubbliche di interesse strategico, non solo per quelle Regioni ma per l’intera Nazione”. Intanto in Molise l’antimafia sta controllando cave e impianti di produzione di cemento armato.

 L’operazione ha preso il via alle prime luci dell’alba di ieri, lunedì 11 febbraio, ed è ancora in corso, ha interessato le regioni di Molise, Abruzzo e Campania. Nella motivazione ufficiale, si parla di una serie di controlli per scongiurare le infiltrazioni camorristiche, soprattutto, in queste regioni dove sono in corso opere pubbliche, di interesse strategico, e non potrebbe essere altrimenti, se consideriamo che in Campania stanno controllando la realizzazione di un porto turistico e l’ampliamento di alcune università, mentre in Abruzzo i controlli hanno riguardato soprattutto le opere di ricostruzione post sisma e la realizzazione di alcuni tratti stradali, sui quali la DIA ha trovato “materiale interessante”. Diversa e per certi versi più strana la situazione in Molise dove gli uomini dell’Antimafia hanno controllato due cave, una in località di Campochiaro, e secondo indiscrezioni alcuni controlli sarebbero stati fatti anche nel villaggio “La grande quercia” sul quale abbiamo scritto alcune settimane fa e dove hanno sede alcune società casertane e napoletane, sembra che i controlli hanno riguardato proprio i “carichi” di cemento armato che dalla cava molisana vanno verso le regioni interessate dai controlli. In totale sono state controllate 192 persone, 189 auto ed automezzi di cantieri, 53 imprese. “La finalità dell’accesso – sottolinea la Dia – è quella di scongiurare eventuali tentativi di infiltrazioni camorristiche”, questa la versione ufficiale, i controlli hanno riguardato in particolare il cantiere per lo svincolo di Portici-Ercolano sulla A3, per la realizzazione del porto turistico Marina di Arechi di Salerno, per il Policlinico universitario di località Tredici a Caserta.

E ancora, controlli nel cantiere per i lavori del tratto stradale Lioni-Grottaminarda dallo svincolo di Frigento a quello di San Teodoro, in provincia di Benevento, nella cava di località Lammia a Benevento e al cantiere per il tratto Gamberale-Civitaluparella della strada statale 652 nel comune di Civitaluparella (Chieti). Questa non è la prima volta che la DIA procede a controlli di questo tipo nella nostra Regione, infatti, diverse sono state le ispezioni che hanno riguardato il nuovo acquedotto che dovrebbe portare acqua potabile nei comuni del basso Molise. In questo momento in Molise esistono, secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, ben 56 cave attive e 545 dismesse che nessuno controlla e nessuna sa cosa succede in queste cave abbandonate, un numero impressionante se paragonato a quello di altre regioni molto più estese. Il “piano cave” non esiste come non esiste in diverse regioni italiane, e spesso chi le gestisce, in spregio al paesaggio e all’ambiente, paga dei canoni alle regioni risibili, rispetto a ciò che guadagna.

 

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