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martedì, Aprile 30, 2024

Pozzilli. Dieta mediterranea a confronto con i modelli alimentari vegetariani e vegani

AttualitàPozzilli. Dieta mediterranea a confronto con i modelli alimentari vegetariani e vegani

la-dieta-mediterraneaLa Dieta Mediterranea rappresenta un modello alimentare universalmente riconosciuto come autentico scudo contro i principali fattori di rischio per le malattie cardio e cerebrovascolari nonché per i tumori. Ma qual è lo stato dell’arte sugli studi relativi al rapporto alimentazione e salute? Di questo si è discusso al Neuromed di Pozzilli, durante un incontro promosso dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed di Pozzilli sotto la responsabilità scientifica di Giovanni de Gaetano e Marialaura Bonaccio. “Con questo Corso abbiamo voluto offrire un’ampia panoramica sui rapporti che intercorrono tra alimentazione e salute. – spiega de Gaetano, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Neuromed – Abbiamo approfindito le caratteristiche generali della Dieta Mediterranea, e quelle particolari di alcuni suoi alimenti tipici, come ad esempio il vino. Abbiamo inoltre puntato i riflettori sui grandi studi di popolazione, come l’EPIC e lo studio Moli-sani. Abbiamo inoltre proposto un confronto scientifico anche su altri modelli alimentari, come quello vegetariano, vegano e il pattern alimentare di stampo orientale, per evidenziare analogie e differenze con la Dieta mediterranea”. Marialaura Bonaccio ha invece evidenziato «gli aspetti socioeconomici legati al consumo della Dieta mediterranea e il ruolo della crisi economica sulle attuali modifiche delle abitudini alimentari”. Il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed rappresenta una delle realtà più attive a livello italiano e internazionale nell’ambito dello studio delle relazioni tra alimentazione e salute. Recentemente i suoi ricercatori hanno partecipato a Phoenix in Arizona, al Congresso del Council di Epidemiologia e Prevenzione dell’American Heart Association presentando tre lavori su risultati derivanti dallo studio Moli-sani. In particolare, sono stati trattati il rapporto tra vitamina D e rischio di scompenso cardiaco, l’influenza della Dieta mediterranea sul dosaggio plasmatico del d-dimero (considerato un indicatore di rischio cardiovascolare) e la relazione tra condizioni economiche e livello di adesione alla Dieta mediterranea, in relazione al rischio di ictus cerebrale e di malattia coronarica.

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