Presentazioni di libri e riviste, laboratori di fumetto e di archeologia, confronti tra esperti. La proposta culturale dell’Associazione «Le cose», di scena a Isernia nello Spazio 180 di corso Marcelli, ha centrato nel segno. La due giorni del «festival del libro – Le cose scritte e disegnate» ha riscosso ampio interesse. La manifestazione ha tra l’altro permesso di conoscere anche alcuni talenti molisani affermati a livello nazionale. È il caso di Marco Palmieri: è tornato a Iserniaper presentare il suo ultimo volume: «L’ora solenne», un lavoro di ricerca storica che mette in luce alcuni aspetti inediti della guerra d’Etiopia. Questa manifestazione dimostra che il Molise è un ottimo serbatoio dal quale attingere cultura, nonostante le difficoltà oggettive e la penuria di fondi. Ma manca ancora qualcosa per uscire da un sostanziale anonimato, ossia la capacità di promuoversi o – per dirla con le parole dello scrittore molisano Adelchi Battista – di fare «storytelling». Iniziative come queste fanno ben sperare. Certo è che il sostegno da parte delle istituzioni, attraverso uno stanziamento più accorto dei fondi, permetterebbe di dare maggiore visibilità al patrimonio culturale della nostra terra.
Isernia. Successo per la seconda edizione del Festival del libro
