Non si arresta il flusso di migranti anche in Molise. A Campobasso la situazione è simile a quella delle altre città italiane, con i centri di accoglienza pieni e con i profughi in giro per la città, senza una meta, senza un posto dove andare.
L’unico ritrovo è la mensa della Caritas, la Casa degli angeli, inaugurata in occasione della visita di papa Francesco in Molise. Qui i volontari della Caritas e la Croce Rossa si prodigano con ogni mezzo per aiutare i disperati che continuano ad arrivare.
E proprio il piazzale antistante la struttura è diventato un centro di accoglienza all’aperto. Telemolise era già stata sul posto un mese fa. Oggi la situazione è addirittura peggiorata.
Sono quasi cinquanta i profughi accampati sul piazzale. Stanno lì giorno e notte. Ma per ripararsi dal freddo pungente delle notti campobassane, hanno messo su due tende fatte di teli di plastica, cartoni. Passano lì la notte, non avendo un altro posto in cui andare. Due giacigli malsani, che emanano un odore nauseabondo. In uno stentato inglese i giovani raccontano che non possono lavarsi, non ci sono servizi igienici e i due bagni chimici sono rotti. Chiedono acqua per potersi lavare, ma neanche quella hanno. Raccontano di essere stati in questura, per ottenere il permesso di soggiorno. Ed ora sono lì, speranzosi, in attesa di quel foglio di carta che per loro ha un valore inestimabile. Condizioni disumane, denunciate anche dai residenti della zona che chiedono l’intervento delle istituzioni.
In tarda mattinata arriva il sindaco Battista per un sopralluogo. Il Comune monterà una tenda per dare un riparo a questi disperati. Lo farà a spese proprie. Ma è chiaro che le istituzioni, ognuna per le proprie competenze, dovrà fare la propria parte perché il termine accoglienza non sia una parola vuota, priva di significato.


