di ANNA MARIA DI MATTEO
Da un lato c’è l’Abruzzo, con un ponte della Trignina spazzato via dalla furia delle acque del fiume Treste a causa dell’ondata di maltempo che si è abbattuta lo scorso 27 novembre. Dall’altra c’è la strada di collegamento con Benevento, la cui praticabilità è al limite, interessata com’è da cantieri e deviazioni su strade secondarie. E poi c’è la strada che unisce con la Puglia, con Foggia, un altro percorso ad ostacoli, un altro percorso di guerra. Ed nel bel mezzo c’è il Molise che, oltre ai problemi che riguardano la propria viabilità, alle prese con movimenti franosi, smottamenti che mettono a rischio la circolazione, ora deve fare i conti anche con i collegamenti con le regioni limitrofe. Un Molise dunque che rischia l’isolamento se l’Anas e le Regioni interessate non interverranno. E così nel frattempo che qualcuno si decida a porre rimedio a quella che sta diventando una vera emergenza, nei giorni scorsi quindici sindaci della vallata del Trigno, tra cui anche quelli molisani di Mafalda, Roccavivara, Tavenna e Montemitro, con la fascia tricolore addosso, hanno occupato per un’ ora e mezza la statale 16 Adriatica, provocando oltre un chilometro di coda, con pesanti ripercussioni sulla circolazione.
Hanno ottenuto un incontro con le istituzioni preposta. Ma al momento i disagi per i pendolari e per quanti percorrono la strada che collega il Molise all’Abruzzo restano. Perché costretti a circolare su percorsi alternativi, strade secondarie, spesso pericolose.
Il timore è che, nel caso in cui le condizioni del tempo dovessero peggiorare nuovamente, anche la viabilità secondaria possa collassare.
Ed in quel caso sarebbe davvero la fine.
