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lunedì, Giugno 9, 2025

Ospedale Agnone, il Comitato “Articolo 32” rialza le barricate

EvidenzaOspedale Agnone, il Comitato "Articolo 32" rialza le barricate

Prima di prendere decisioni, Armando Samamrtino e Franco Di Nucci, i promotori del Comitato Articolo 32, vogliono vederlo con i loro occhi il nuovo piano sanitario. Ma le voci che circolano (in realtà abbastanza concrete) non sono affatto rassicuranti. Resteranno solo dieci posti letto. Ma è soprattutto la possibile chiusura del reparto di anestesia e quindi di chirurgia a determinare il sostanziale ridimensionamento del Caracciolo. Delle ultime notizie sul futuro dell’ospedale di Agnone se n’è parlato durante un’assemblea pubblica organizzata nella sala convegni della Chiesa Maria Santissima di Costantinopoli. In città il clima “è di grande preoccupazione – ha detto Di Nucci -: i servizi sanitari saranno ridotti all’osso, se non peggio. Ma in quest’area di montagna non possiamo permetterci che venga meno la garanzia dell’emergenza-urgenza. Nuovo ricorso al Tar? Per noi questa resta sempre la strada maestra”. Del resto la battaglia legale ha già dato ottimi risultati in passato. Intanto al commissario Basso il comitato rivolge questo invito: “Il fatto che l’ospedale resti è un punto di partenza. In ogni caso inviteremo a venire ad Agnone – ha detto Sammartino – per rendersi conto della particolarità di questo territorio. Un confronto sui soli numeri ci vedrebbe perdenti. Noi vogliamo che veda con i suoi occhi quali sono le difficoltà oggettive di un territorio, dove è elevata la presenza di anziani. E soprattutto a loro vogliamo continuare a garantire servizi sanitari efficaci”. All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale Filoteo Di Sandro. “Dieci posti sono pochi, si rischia di compromettere il futuro dell’ospedale. Ma ci impegneremo per evitare tutto questo. Accordi con l’Abruzzo? Non è escluso. Mentre sono perplesso sull’ipotesi di aprire le porte dell’ospedale ai privati: in un periodo così difficile per la sanità dubito che vi sia un privato disposto a tirare fuori risorse per salvare una struttura pubblica”.

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