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martedì, Dicembre 23, 2025

Economia del Molise, il bilancio di fine anno di Confcommercio

CronacaEconomia del Molise, il bilancio di fine anno di Confcommercio

La Confcommercio del Molise ha diffuso un bilancio di fine anno sull’andamento dell’economia molisana. Questo il documento integrale:

L’economia del Molise al bivio: il bilancio di fine anno e le priorità per il rilancio del territorio  

Il 2025 volge al termine consegnando al Molise un clima di fiducia in risalita, secondo le ultime rilevazioni dell’Ufficio Studi Confcommercio. A ridosso delle festività natalizie, si delinea un consumatore più propenso a investire in beni e servizi ad alto valore esperienziale, con una previsione di spesa che mantiene un trend stabile o leggermente espansivo rispetto allo scorso anno. 

In un contesto macroeconomico che resta complesso, si registrano segnali di tenuta confortati da un’inflazione sotto controllo, un’occupazione ai massimi e un potere d’acquisto in crescita: fattori che potrebbero spingere i consumi delle famiglie verso un’inversione di tendenza attesa da tempo. In questo scenario, Confcommercio Molise ribadisce l’importanza vitale degli acquisti “sotto casa”. A Natale, l’invito è quello di premiare le eccellenze territoriali, ricordando che la reputazione del Molise e la sopravvivenza dei suoi centri storici dipendono direttamente dai nostri comportamenti d’acquisto. Scegliere i piccoli commercianti e gli artigiani locali significa generare valore reale sul territorio e sostenere le famiglie che ne costituiscono l’ossatura.

La lotta alla desertificazione commerciale

Nonostante questi indicatori positivi, Confcommercio Molise pone con estrema urgenza all’attenzione del governo regionale e degli amministratori locali il dramma della desertificazione commerciale. Si tratta di un fenomeno che sta colpendo le tre grandi città della regione e, in modo ancor più violento e strutturale, i piccoli centri. La perdita progressiva dei negozi di prossimità non rappresenta soltanto una ferita alla filiera economica, ma lo smantellamento dell’ecosistema sociale: meno saracinesche alzate significano meno servizi essenziali, un minore presidio del territorio e un inevitabile calo dell’attrattività residenziale. Quando un comune perde il proprio tessuto commerciale, perde le sue funzioni vitali. Per questo motivo, la Confederazione chiede misure strutturali che rendano sostenibili le attività nei borghi, incentivino nuove aperture e accompagnino la transizione digitale delle micro-imprese. In centri come Campobasso e Isernia è necessaria una manutenzione straordinaria che passi attraverso la rigenerazione degli spazi, la riconversione dei locali sfitti e politiche di mobilità che rendano il cuore delle città nuovamente competitivo rispetto alle grandi piattaforme online. È il momento di passare dalla diagnosi all’esecuzione. Servono interventi e misure operative che invertano la curva della desertificazione; per questo, Confcommercio Molise ritiene occorra sviluppare un partenariato reale e continuo tra soggetti pubblici (Regione, Comuni, Università, Enti e Fondazioni) e privati, al fine di promuovere i centri storici e fare del sistema delle imprese un motore di sviluppo innovativo per il nuovo ecosistema economico urbano, valorizzando cultura e turismo.

Turismo: verso una crescita strutturale

Occorre superare definitivamente la logica degli interventi “spot” e avviare una stagione di politiche economiche realmente orientate alla crescita strutturale delle piccole e medie imprese, incluse quelle del turismo, che rappresentano un asset strategico per la competitività del nostro territorio. Le PMI non chiedono misure emergenziali o frammentate, ma strumenti stabili, coerenti e integrati, capaci di accompagnare i processi di sviluppo, innovazione e consolidamento nel medio-lungo periodo. Una crescita vera e duratura passa necessariamente da interventi costruiti ascoltando le reali esigenze delle imprese, valorizzando il confronto costante con il partenariato economico-sociale e promuovendo una programmazione condivisa che tenga insieme visione, sostenibilità e impatto territoriale. Per il settore del turismo, in particolare, è fondamentale investire su qualità dell’offerta, competenze, infrastrutture materiali e immateriali, accesso al credito, digitalizzazione e destagionalizzazione, evitando azioni episodiche che non producono effetti duraturi. Servono politiche che mettano le imprese in condizione di pianificare, investire e crescere, riducendo l’incertezza e rafforzando la capacità competitiva dell’intero ecosistema territoriale. Solo attraverso una governance multilivello e una cabina di regia condivisa sarà possibile trasformare le risorse pubbliche in una leva di sviluppo reale.

Innovazione e futuro: IA e ricambio generazionale

Per completare questa analisi, è fondamentale integrare tre pilastri determinanti per la sopravvivenza delle PMI: l’adozione dell’Intelligenza Artificiale, la gestione del passaggio generazionale e un pacchetto di misure economiche strutturali. In una regione che lotta contro la desertificazione, l’IA non deve essere percepita come una minaccia, ma come il più potente alleato del “negozio sotto casa”. L’obiettivo è l’ottimizzazione dei processi: anche una piccola bottega di Campobasso o Isernia può utilizzare strumenti di IA per gestire magazzini e scorte con precisione, o per fidelizzare i clienti attraverso il marketing predittivo, offrendo promozioni su misura. L’IA facilita inoltre la gestione della multicanalità, permettendo al commerciante di essere presente sul web senza sottrarre tempo prezioso all’accoglienza fisica in negozio. Parallelamente, preoccupa il mancato ricambio generazionale. In Molise molte attività storiche rischiano la chiusura non per mancanza di profitti, ma per l’assenza di successori. È necessario adottare politiche che trasformino il passaggio di consegne in un’opportunità di innovazione, attraverso programmi di mentoring e formazione che affianchino l’esperienza dei titolari “over” alla competenza digitale degli “under”. Occorre valutare agevolazioni fiscali e burocratiche per i giovani che decidono di rilevare attività esistenti, specialmente nei borghi, dove un’insegna che si spegne è spesso un addio definitivo alla vitalità del comune.

Le proposte operative

Per sostenere questo sforzo, Confcommercio Molise si fa portavoce delle istanze nazionali che chiedono al Governo misure operative “chiavi in mano”:

  • Pressione fiscale: Riduzione del cuneo fiscale per le imprese che assumono e stabilizzazione delle aliquote agevolate per le micro-imprese.
  • Accesso al credito: Potenziamento del sistema dei Confidi per garantire liquidità immediata alle PMI, oggi penalizzate dai tassi elevati.
  • Distretti del commercio: Finanziamenti strutturali per la creazione di aree urbane integrate dove pubblico e privato collaborino per l’attrattività.
  • Costi energetici e logistici: Credito d’imposta per compensare l’aumento dei costi delle materie prime che soffocano l’artigianato locale (come cacao, uova e mandorle nel settore dolciario, che hanno subito rincari fino al 60%).

 

In definitiva, il 2026 non deve essere solo l’anno della “tenuta”, ma quello dell’esecuzione. Sostenere una PMI molisana oggi significa investire in un modello di sviluppo che tiene insieme economia, tecnologia e coesione sociale. La tecnologia offre gli strumenti e la politica deve garantire le condizioni, ma è il nostro comportamento d’acquisto a decidere il destino del territorio. Tra un click su una piattaforma globale e un saluto al commerciante di fiducia corre la differenza tra un Molise che svanisce e un Molise che rinasce.

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