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lunedì, Settembre 15, 2025

Lettera del Vescovo Claudio Palumbo agli studenti

EvidenzaLettera del Vescovo Claudio Palumbo agli studenti


Quod in iuventute non discitur, in matura aetate nescitur

(Cassiodoro, Variae, 1,24)

A tutti gli Studenti, Dirigenti, Docenti, Personale delle Scuole presenti sul territorio della Diocesi di Termoli-Larino, per il nuovo Anno Scolastico 2025-2026

Carissimi, l’inizio del nuovo Anno Scolastico 2025-2026, è, anche per me, occasione opportuna per rivolgere a tutti Voi una parola di saluto e di augurio, in ragione del mio servizio pastorale in mezzo a Voi, animato dalla entusiasmante esperienza accumulata in tanti anni di insegnamento (e tuttora viva in ambito accademico ecclesiastico) tra non pochi studenti e colleghi. Di fronte alle molteplici sfide che la nostra società vive, tra il ritmo veloce del succedersi degli accadimenti, la scuola rimane salda come ambiente educativo in cui si cresce per apprendere, assieme alle chiavi dei distinti saperi, la lezione sul vivere pieno di senso, per diventare persone adulte e mature, in grado di percorrere le strade della vita.

È sotto gli occhi di tutti come la scuola si trovi, oggi più che mai, ad affrontare un nodo molto complesso, a cominciare dalla sua stessa identità e dagli obiettivi da perseguire, nella concatenazione relazionale tra passato, presente e futuro. Pur nel contesto della cosiddetta “società liquida” o del “post-moderno” rimane comunque il fatto che la scuola, se, da una parte, deve trasmettere quanto ereditato dal passato, deve, d’altro canto, fornire gli strumenti adeguati per leggere bene il presente e acquisire quelle capacità idonee a costruire il futuro, rispondendo appieno a quella vocazione che, mediante l’insegnamento e lo studio, qualifica inequivocabilmente la stessa scuola e l’educazione: per una coscienza critica tesa a una migliore formazione dell’uomo e del cittadino e a una conseguente crescita del senso del bene comune. Un antico autore ha scritto: Quod in iuventute non discitur, in matura aetate nescitur (Ciò che non si impara in gioventù, non lo si sa in vecchiaia). Dinanzi alla cogenza di tutto questo le coordinate di diritto-dovere si incrociano e si armonizzano mirabilmente per tutti coloro che vivono e si muovono nell’universo della scuola, come per l’intera società civile.

Voi studenti avete il diritto di essere aiutati a guardare lontano, con cuore grande, coltivando grandi ideali che nutrano il desiderio e sostengano il dovere di compiere grandi cose. La scuola, dal canto suo, ha il delicato compito di risvegliare la vostra vita, di insegnarvi a vivere bene, di promuovere un’esistenza che abbia un senso profondo, con i colori dell’entusiasmo, della gioia e della speranza, rivendicando al contempo, essa, quel giusto diritto di poter godere appieno del riconoscimento e dei frutti della propria impareggiabile opera, quando, cioè, l’insegnante, sentendosi consapevolmente educatore (“padre” e “madre”), sceglie di esserci nella vita dei propri studenti, non solo per offrire conoscenze, ma prima di tutto per sostenere pazientemente e amorevolmente lo sbocciare e il fiorire lento, delicato e prezioso della vita dell’alunno. Quando, cioè, ogni educatore si percepisce come esemplare maestro di vita, prima ancora che esperto di scienza, ed è giustamente riconosciuto e gratificato per questo sua missione. Penso che, a questo preciso riguardo, gli stessi genitori debbano sentirsi sollecitati e sostenuti per una sensibilità che rafforzi e cementi vieppiù quell’alleanza vitale scuola-famiglia a sommo beneficio dei loro figli.

Agli Studenti, Dirigenti, Docenti, Personale delle Scuole presenti sul territorio della Diocesi di Termoli-Larino, auguro, pertanto, di vivere questo nuovo Anno Scolastico come un tempo propizio della vita, dentro una “palestra” speciale dove, oltre ad apprendere nozioni di scientia ci si allena per crescere in sapientia, maturando la cultura dell’incontro e del dialogo, della solidarietà e dell’amore fraterno.

Grazie per quello che siete e per quello che fate e farete.
Con una affettuosa Benedizione nel Signore.

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