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mercoledì, Giugno 18, 2025

Rete ictus, Primiani e Greco: “Il diritto alla salute non ammette confusione, chiederemo chiarimenti in Parlamento e in Consiglio regionale”

AttualitàRete ictus, Primiani e Greco: "Il diritto alla salute non ammette confusione, chiederemo chiarimenti in Parlamento e in Consiglio regionale"

Sulla rete ictus in Molise, riceviamo e pubblichiamo la nota dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Primiani e Greco

“Sul presente e il futuro della sanità molisana regna il caos. Le dichiarazioni della struttura commissariale in merito al decreto 100/2025 con cui è stato da poco approvato il documento di riorganizzazione della ‘Rete Ictus’ e lo schema di protocollo d’intesa tra Regione e Neuromed per le specifiche attività sanitarie non sono servite a chiarire il quadro, anzi, lasciano aperti molti interrogativi. Restano troppi gli aspetti oscuri, e troppi i rischi concreti di smantellamento progressivo della sanità pubblica. Per questo, col supporto del Movimento 5 Stelle nazionale, depositeremo una interrogazione in Parlamento. Ma porteremo l’argomento anche in Consiglio regionale: il diritto alla salute non ammette confusione.

Di fatto, con la riorganizzazione della Rete Ictus, la struttura commissariale sta provvedendo a standardizzare la procedura operativa per il trattamento degli ictus emorragici con il Neuromed. E sebbene i commissari abbiano spiegato che la struttura si doterà di un pronto intervento operativo h24, aperto anche ai pazienti portati sul posto in auto dai familiari, resta poco chiaro come e dove avverrà la diagnosi. Se, ad esempio, un paziente colto da ictus ischemico – non emorragico – si reca al Neuromed, cosa prevede il protocollo? Come viene assicurata la ‘golden hour’ visto che, da ciò che si è avuto modo di comprendere, in teoria quel paziente dovrebbe essere curato al Cardarelli?

Siamo sinceramente preoccupati dall’incoerenza che di volta in volta caratterizza le comunicazioni istituzionali su questi temi così delicati, e dallo scollamento tra Regione e commissari.

Ma non solo: perché nel decreto viene richiamato un Piano operativo che ancora non è stato approvato? Per quanto possano sembrare questioni tecniche, tali aspetti toccano la carne viva delle persone e finiscono per generare solo un senso di sfiducia nella sanità pubblica da parte dei cittadini, cosa che la struttura commissariale in primis dovrebbe contrastare nell’ottica della mission per cui si è insediata: superare il debito strutturale che grava sul comparto sanitario pubblico e uscire dal Piano di rientro.

Il protocollo, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2027, prevede che il Neuromed assicuri l’attività di emergenza-urgenza per la specifica patologia h24 e sette giorni su sette. Non un Piano straordinario di emergenza, ma un protocollo che vincola per anni la Regione al privato. Non una misura temporanea, ma un accordo strutturale e vincolante, con pagamento bimestrale garantito, fino al 2027, e rinnovo automatico.

Di fronte a questi aspetti, i molisani hanno il diritto di sapere come sarà garantita concretamente l’assistenza sanitaria di emergenza per le patologie cerebrovascolari: argomenti su cui non lasciare spazio all’incertezza. Anche perché altrimenti si corre solo il rischio di generare ulteriore confusione e disservizi per l’utenza.

Il timore è che la sanità pubblica molisana – già ferita, sottofinanziata, spogliata negli anni – stia subendo l’ennesimo colpo, forse quello definitivo. Perché la verità è che così il pubblico non viene integrato, viene esautorato.

Non siamo mai stati contrari per principio alla collaborazione con il privato, quando è regolata, residuale, e davvero sussidiaria. Ma temiamo seriamente che quello che sta accadendo sia una privatizzazione di sistema, camuffata da efficienza, fatta passare nel silenzio, nell’indifferenza, nel torpore anestetico di una politica che finge di non vedere.

Non resteremo in silenzio mentre il servizio sanitario regionale viene svuotato e affidato a logiche estranee al bene comune. Faremo sentire la nostra voce in ogni sede, politica, istituzionale e se necessario anche giudiziaria.”

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