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venerdì, Maggio 9, 2025

Calunnia, aperto a Bari il processo a carico di Frattura e Di Pardo

AperturaCalunnia, aperto a Bari il processo a carico di Frattura e Di Pardo

Si è aperto il processo a Bari dove siedono sul banco degli imputati per il reato di calunnia in concorso l’ex Presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura e l’avvocato Salvatore di Pardo. Entrambi avevano incolpato il magistrato Fabio Papa e la giornalista Manuela Petescia dei reati di concussione ed estorsione “pur sapendoli innocenti”. Il caso che ha dato origine alla vicenda è quello del processo a carico di Papa e Petescia che furono accusati di ricatto dall’allora presidente Pd della Regione Frattura, ma vennero poi assolti con formula piena e sentenza passata in giudicato. Fu dichiarata l’insussistenza di tutte le accuse.
Frattura e Di Pardo avrebbero compiuto il reato prima con una denuncia presentata alla fine del 2014 e poi con dichiarazioni “non vere o reticenti” rese ai carabinieri, al Pubblico Ministero e alla Corte d’Appello di Bari.
E’ stata subito battaglia in aula tra le parti su due questioni sollevate dalla difesa che riguardano una notifica e i tempi di prescrizione del reato.
Questioni sulle quali il giudice Ambrogio Marrone si è riservato la decisione, che sarà resa nota nella prossima udienza, il 16 maggio. I difensori dei due imputati, gli avvocati Franco, Modesti e D’Aluiso hanno chiesto al giudice di dichiarare la prescrizione del reato contestato sostenendo che questo si sarebbe eventualmente concretizzato il 17 dicembre del 2014 per Frattura (quando l’allora governatore presentò denuncia ai carabinieri) e il 27 gennaio 2015 per Di Pardo (quando testimoniò sugli stessi fatti).
Il pm e i legali delle parti offese, gli avvocati Paolo Lanese e Massimo Romano, si sono opposti alla richiesta. “La calunnia – hanno sostenuto – è stata continuata e reiterata nel tempo attraverso varie e successive deposizioni, quando sono state fornite anche versioni differenti sui fatti”.
Lanese e Romano inoltre hanno chiesto agli imputati Frattura e Di Pardo “considerato il loro livello sociale, culturale e professionale”, di rinunciare alla prescrizione ove mai questa dovesse essere riconosciuta dal giudice.
Il difensore di Di Pardo infine, solo per il suo assistito, ha sollevato anche una questione su una notifica nella fase dell’udienza preliminare: secondo il legale non fu corretta perché non effettuata nei termini di legge. Anche su questo punto l’accusa e le parti civili si sono opposte.

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