L’aula di Palazzo D’Aimmo ha finalmente affrontato l’annoso problema relativo all’editoria e alle Tv locali aggravato dal decreto Milleproroghe, approvato dal Parlamento, che concentra i finanziamenti solo alle emittenti dislocate nelle Regioni con oltre due milioni di abitanti peraltro senza alcun risparmio per lo Stato. Il Consiglio, infatti, ha approvato a maggioranza, con i voti favorevoli del centrodestra, di Vittorino Facciolla e di Micaela Fanelli del Pd, l’ ordine del giorno illustrato dal primo firmatario
Il consigliere regionale di Forza Italia, Nico Romagnuolo
Nicola Romagnuolo di Forza Italia. Coerente e articolato il dibattito che ha fatto emergere la necessità di tutelare la stampa locale con provvedimenti sostanziali e urgenti. Il documento approvato impegna il Presidente Toma e la giunta regionale a:
– fare voti al governo e al Parlamento per modificare il decreto Milleproroghe inserendo un meccanismo di assegnazione delle risorse proporzionato alla popolazione residente;
– a promuovere soluzioni in tutte le sedi nazionali ed europee per tutelare il pluralismo dell’informazione e la difesa dei livelli occupazionali del settore duramente colpito dalla crisi economica;
– a sottoporre all’attenzione della conferenza delle Regioni e della Stato -Regioni ogni iniziativa per modificare l’attuale normativa.
ll documento, infine, sollecita il Consiglio Regionale e il Presidente Toma ad approvare l’esatta interpretazione della Legge regionale sull’editoria. Una Legge – ricordiamo noi – iniqua e discriminatoria che ha tentato di escludere Telemolise da ogni beneficio. A dire il vero il Presidente Toma ha rilanciato il tema ed è stato il primo ad essere d’accordo chiedendo al Consiglio Regionale di inserire al primo punto della prossima assemblea la corretta interpretazione della legge regionale sull’editoria. Anche i rappresentanti del M5s, che si sono astenuti sull’ordine del giorno, hanno dichiarato di stare dalla parte dell’informazione locale libera e hanno scaricato le responsabilità dell’emendamento Milleproroghe, che esclude le TV delle piccole Regioni, sulle spalle della Lega.
Peraltro, i pentastellati avevano proposto due emendamenti all’ordine del giorno per poterlo votare ma l’aula li ha bocciati. Andrea Greco nel suo intervento in aula ha rispedito ai mittenti tutte le accuse mosse al governo nazionale, ha giustificato il voto di astensione con gli attacchi ingiusti subiti dal Movimento nel corso del dibattito e ha accusato il Pd di essere stato l’ideatore della normativa sulle Tv locali poi trasformato in Legge con il Milleproroghe. I cinque stelle, infine, hanno preannunciato il riordino complessivo del sistema di finanziamento all’editoria nell’ottica di un drastico ridimensionamento delle risorse.
Ora spetta al Consiglio regionale dare seguito all’ordine del giorno, con urgenza, per rimediare agli errori del passato e per ridare slancio al settore dell’informazione che rappresenta un baluardo per la democrazia.
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