Nel corso di un sopralluogo effettuato lo scorso 8 novembre, il presidente del Comitato Protrignina, Antonio Turdò, e i collaboratori Giuliano Di Salvo, Domenico Di Giandomenico e Giuseppe Doganieri, hanno verificato due autovelox fissi installati lungo la SS17, uno al km 205+500 in direzione Isernia e l’altro al km 206+800 in direzione Campobasso. Secondo gli operatori, entrambe le postazioni presentano gravi irregolarità rispetto alla normativa vigente. In primo luogo manca, sulla tabella collocata ai piedi degli strumenti, il riferimento al decreto prefettizio che autorizza le postazioni. Inoltre le distanze indicate dai segnali di preavviso non corrispondono alla realtà: in direzione Isernia il cartello annuncia la postazione a 1.300 metri, ma si trova a soli 946 metri; in direzione Campobasso il preavviso dichiarato è di 1.500 metri, mentre la distanza effettiva è di 1.100 metri. In entrambi i casi mancano anche i segnali intermedi a 400 e 150 metri, previsti per le strade extraurbane secondarie in caso di riduzione del limite di velocità. Un ulteriore profilo critico riguarda i verbali già notificati agli automobilisti: in nessuno di essi sarebbe indicata l’omologazione degli strumenti utilizzati. Secondo la giurisprudenza consolidata, richiamata anche dalle recenti pronunce della Corte di Cassazione (ordinanza 10505/2024 e sentenza 26521/2025), l’omologazione è requisito essenziale per la validità delle sanzioni e la sua assenza può rendere nulla la multa. Alla luce di tali riscontri, gli operatori annunciano la presentazione di ricorsi alla Prefettura di Campobasso e ribadiscono che la segnalazione luminosa preventiva — ritenuta obbligatoria anche da precedenti sentenze, come quella del Giudice di Pace di Taranto n. 1516/2015 — risulta totalmente assente nelle due postazioni della SS17.
Rilevazioni stradali sulla SS17: Il Comitato Protrignina denuncia irregolarità
