E’ l’orchestra più piccola del mondo con Jonis Bashir e le sue chitarre, realizzate a Bojano, ad accompagnare, con elegante brio e delicato sottofondo, il moderno cantastorie Edoardo Leo. Tre lavagne, una poltrona e libri sparsi, un leggio la semplice scenografia. Il poliedrico regista, attore, sceneggiatore romano ha riempito anche il teatro Savoia di Campobasso, sold out entrambe le serate della stagione della Fondazione Molise Cultura. Da dieci anni, fa il tutto esaurito ovunque in Italia con il suo “Ti racconto una storia”. Un piccolo saggio, divertente, leggero, ma anche profondo, sul potere del racconto e del raccontare, avendo come guida Gabriel Garcia Marquez, Alessandro Baricco, Marck Twain. Il racconto nelle sue diverse sfaccettature, l’oralità e la scrittura, il quotidiano, il grottesco, il surreale, il comico e la commedia, come una storia può trasformarsi, gonfiarsi e diventare anche altro (Marquez insegna).
Il racconto breve, l’aneddoto, la barzelletta, con l’omaggio al maestro Gigi Proietti, declinati attraverso fatti sentiti o vissuti dallo stesso Leo, con la sua ironia e autoironia schietta, a tratti cinica. Fatti che riguardano la sua trentennale carriera trasformati in commedia e si ride di gusto.
Racconta e si racconta l’one man show, riflette e fa riflettere anche su tematiche impegnate e omaggia le donne con la poesia in piedi. Esilarante, poi, il racconto dell’autoradio, o l’interpretazione del decalogo di Baricco sul cambio del pannnolino. Applausi e risate, con Leo anche tra il pubblico, coinvolgente.
Improvvisa, col suo faldone di appunti raccolti negli anni come canovaccio e ispirazione e Bashir che lo segue. Rapisce il monologo sulla bellezza del ridere e della risata, uguale in tutte le parti del mondo, che accomuna.
La comicità, l’ironia, la satira sono sentinelle della democrazia e sono cultura, dice Leo.
Teatro Savoia sold out per Edoardo Leo con lo spettacolo “Ti racconto una storia”
