Un passo indietro sulla realizzazione di Pizzone 2, l’impianto di pompaggio che dovrebbe nascere tra i due invasi di Montagna Spaccata e di Castel San Vincenzo, sfruttando le acque del lago per produrre energia pulita. Il progetto di Enel Green Power nelle scorse settimane ha sollevato un forte coro di ‘no’ per l’impatto ambientale che avrebbe, definito da molti devastante.
Arriva ora dalla stessa società la richiesta di sospendere l’iter, inviata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. La procedura di valutazione di impatto ambientale sarà dunque congelata per il tempo necessario ad approfondire le istanze del territorio. L’obiettivo a breve termine di Enel Green Power è quello di dialogare con enti e stakeholder locali tentando di conciliare le finalità del progetto con le necessità di chi, in quell’area, ha fatto del turismo un punto di forza.
In calendario c’è una serie di incontri che, nelle prossime settimane, vedranno da un lato la società che si occupa di generare energia da fonti rinnovabili e dall’altro le istituzioni locali la cui priorità è quella di salvaguardare il patrimonio ambientale e turistico della zona interessata dal progetto. Nel limbo ci sono poi le attività economiche preesistenti che danno lavoro e promuovono il territorio.
Sembra però che la società Enel Green Power non sia rimasta indifferente alle polemiche e si è detta pronta a proseguire con le integrazioni che già sta apportando al progetto.
Bisognerà capire se, alla fine, sulla costruzione della centrale idroelettica si troverà l’accordo in grado di generare un valore condiviso.
