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lunedì, Aprile 29, 2024

Omicidio di Natale, Gianni De Vivo condannato a 15 anni e 4 mesi di carcere

AperturaOmicidio di Natale, Gianni De Vivo condannato a 15 anni e 4 mesi di carcere

15 anni e 4 mesi di carcere per Gianni De Vivo. E’ la condanna emessa poco prima delle 14 dallla Corte d’Assise di Campobasso per l’omicidio di Cristiano Micatrotta, avvenuto la notte di Natale di due anni fa nel capoluogo. L’accusa aveva chiesto una pena di 21 anni e 3 mesi. De Vivo, presente alla lettura del verdetto, è stato riconosciuto colpevole del reato di omicidio volontario, esclusa la premeditazione. Dopo la lettura della sentenza la compagna della vittima ha protestato contro i giudici ritenendo la pena troppo bassa. Gli amici di Micatrotta invece stamattina hanno esposto uno striscione davanti al Palazzo di Giustizia con la scritta: “Nessuna condanna vale una vita. Giustizia per Cristiano”.

Dopo la sentenza di condanna, le parti si preparano a ricorrere in Appello. “Restiamo profondamente convinti che si sia trattato di legittima difesa – ha detto uscendo dall’aula Mariano Prencipe, legale dell’imputato -. Ora apsettiamo di leggere le motivazioni della sentenza e chiaramente faremo Appello. Intanto l’esclusione della premeditazione, che abbiano sempre sostenuto con forza dall’inizio, è un risultato che ci mette al riparo da pene abnormi per un reato di questo tipo”.

Valutano il ricorso in Appello anche gli avvocati dei familiari della vittima, Cristiano Micatrotta. “La pena decisa oggi dai giudici rispecchia quelle che sono le previsioni del codice. Ma valuteremo se sollecitare il pubblico ministero ad una impugnazione su alcuni pinti specifici per ottenere una pena più grave”, ha detto l’avvocato Roberto D’Aloisio. “La soddisfazione non viene mai dall’entità dalla pena – ha aggiunto l’altro legale di parte civile Fabio Albino -; la soddisfazione è piena perché è stato accertato chi ha commesso il delitto, con quali modalità lo ha fatto e quali altri reati ha commesso. Startemo a vedere tra 90 giorni le motivazioni”.

 

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