Si è aperto il confronto tra il ministro delle imprese e del Made in italy, Adolfo Urso e i sindacati sul piano di rilancio per il futuro della produzione italiana di Stellantis. Durante l’incontro al ministero, il rappresentante del governo ha illustrato le principali linee guida messe in campo per la definizione dell’Accordo di transizione presentato all’azienda Stellantis nelle scorse settimane per il rilancio del settore automotive in Italia, che contengono azioni per l’aumento della produzione nella nostra penisola con una conseguente lotta alla delocalizzazione, aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo per poter accompagnare il settore attraverso la transizione green e digitale, la rimodulazione del sistema degli incentivi e una maggiore tutela e garanzia per l’indotto e l’occupazione.
“Con questo accordo vogliamo invertire la tendenza al declino e guardare positivamente al futuro dell’auto e dell’industria italiana” ha aggiunto Urso, “abbiamo posto a Stellantis obiettivi significativi: produrre un milione di autovetture l’anno secondo un cronoprogramma preciso, maggiori investimenti in ricerca e sviluppo e nuovi modelli innovativi da realizzare al fianco della giga factory che si occuperà della produzione delle batterie elettriche. Infine, un accordo di transizione per l’indotto italiano dell’auto, per accompagnarlo rispetto alle nuove sfide nei campi ambientale e digitale”.
Gigafactory che sarà realizzata a Termoli e sulla quale si concentrerà un tavolo specifico richiesto dai sindacti e su cui il ministro ha mostrato disponibilità. Le stesse organizzazioni apprezzano gli obiettivi dichiarati dal governo a condizione però che dai principi si passi ai fatti.
Nei prossimi giorni il ministro Urso incontrerà anche i presidenti delle Regioni in cui ci sono stabilimenti Stellantis. “Questo sarà il primo accordo di sistema nel corso della lunga storia che lega l’Italia a questa azienda. L’auspicio del ministro è che il piano di rilancio possa essere definito prima della pausa di Ferragosto, anche per collegarlo alle risorse che potrebbero giungere dalla rivisitazione dei capitoli del piano di ripresa e resilienza e di quello europeo per risparmiare e produrre energia che avverrà entro la fine di Agosto.