Rete emergenza – urgenza. Il Tar Molise interviene su uno dei temi cruciali che riguardano il sistema sanitario regionale e chiede conto alla struttura commissariale di fornire le motivazioni che sono alla base delle scelte effettuate dal programma operativo sanitario 2019 – 2021. In buona sostanza quel documento dette un ruolo centrale ai privati dirottando un eventuale intervento pubblico presso gli ospedali di Napoli e Benevento. A scrivere quel documento fu l’ex Commissario Giustini ma ad adottarlo fu l’attuale titolare dell’incarico: Donato Toma. Va detto, per precisione, che l’attuale commissario ha sempre sostenuto la tesi che l’atto a firma Giustini dovesse essere obbligatoriamente adottato.
A ricorrere contro quel provvedimento fu il Comune di Campobasso insieme al Comitato Pro Cardarelli.
Da Gravina una considerazione che va oltre i confini comunali. L’impugnativa del POS ha ricadute evidenti su tutto il territorio regionale.
Dal presidente del Comitato pro Cardarelli, Mino Dentizzi, arrivano due considerazioni. La soddisfazione per il riconoscimento del Comitato come soggetto portatore di interessi pubblici, l’altra la necessità di individuare soluzioni che non siano di carattere giudiziario ma di programmazione.
A curare i ricorsi sono stati gli avvocati Margherita Zezza e Mariano Morgese per il Comitato Pro Cardarelli; invece per il comune gli avvocati ricorrenti sono stati Péino Ruta e Massimo Romano. E’ proprio Romano a spiegare il merito della sentenza.
Il Tar ha fissato la nuova udienza al 24 gennaio 2024. Intanto nei prossimi 90 giorni si attendono i chiarimenti dell’attuale Commissario. Ma il punto è proprio questo: chi sarà il nuovo commissario dopo le elezioni regionali? Ancora Toma, il nuovo presidente di regione oppure un terzo? Questo al momento resta un mistero spesso e impenetrabile quanto la Muraglia cinese.
