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domenica, Dicembre 28, 2025

Bilancio, in Consiglio regionale passano a maggioranza autorizzazione esercizio provvisorio e rendiconto. Finisce 10 a 9 con il voto favorevole di Iorio. Dura la critica delle minoranze

AttualitàBilancio, in Consiglio regionale passano a maggioranza autorizzazione esercizio provvisorio e rendiconto. Finisce 10 a 9 con il voto favorevole di Iorio. Dura la critica delle minoranze

La maggioranza toma resta a galla e incassa l’approvazione a maggioranza dell’autorizzazione dell’esercizio provvisorio del Bilancio e del Rendiconto.
Le spaccature restano, come testimonia la distanza ormai apparentemente incolmabile tra Cefaratti e la squadra con la quale è stato eletto nel 2018. La sua presa di distanza da Toma e dalla Giunta si è manifestata nell’ultimo Consiglio dell’anno con toma che ha rimarcato come conservi, però, ancora gli incarichi ricevuti dalla stessa maggioranza che ora critica. Cefaratti ha votato no con i 5 stelle e il Pd.
Il centrodestra è stato salvato da Iorio, che alla fine non ha fato mancare il suo appoggio sul rendiconto dopo aver manifestato, nelle scorse ore dubbi e critiche. il suo malumore è noto da tempo. Se l’ex governatore avesse dato seguito a quanto si pensava, essendo assenti Romagnuolo e Micone, la partita sarebbe finita 10 a 9, con la maggioranza sotto con tutte le conseguenze e gli strascichi.
Alla fine il 10 a 9 c’è stato, ma a favore di toma e la sua squadra.
Non sono mancate scintille. sulla sanità scontro verbale tra il governatore e il Dem Facciolla, con il primo che ha accusato l’amministrazione Frattura di aver utilizzato male i fondi a disposizione e dunque di non aver appianato il debito e il secondo che gli ha dato del mistificatore.
Cefaratti ha preso le distanze dall’operato del governo regionale e Greco, M5s, ha parlato di spese senza logica. Per Fanelli, Pd, la situazione contabile della Regione è disastrosa, come certificato da Corte dei Conti e Corte Costituzionale.
Per Pallante, le accuse del Patito Democratico sono stucchevoli, “considerato il disastro fatto quando erano al potere e la sonora sconfitta elettorale alle politiche” ha detto.
Insomma, frecciate, bordare e risposte a tono non sono mancate.

Questo il comunicato diffuso a fine Consiglio da Micaela Fanelli, capogruppo del Pd (riceviamo e pubblichiamo)
“La valutazione sugli atti finanziari della regione, approdati in Aula nel penultimo giorno del 2022, non può che essere inevitabilmente e inesorabilmente negativa, in quanto frutto di una gestione amministrativa di una legislatura di centrodestra totalmente fallimentare. E l’autoassoluzione che il presidente Toma ha millantato nella sua conferenza stampa di fine anno è quanto di più lontano oggi abbiamo potuto certificare nel Consiglio di una Regione con un andamento economico, sociale e sanitario letteralmente disastroso, al pari di una gestione ordinaria e straordinaria del tutto rovinosa.
Assolutamente stridenti risultano, infatti, le conclusioni a cui sarebbe arrivato un governatore che si dice pronto a un secondo mandato mentre il Molise semplicemente affonda nei meandri di un 118 in agonia, di un precariato sanitario per cui non si trovano soluzioni, di un reparto di malattie infettive che dinanzi a una possibile nuova ondata dovrà fare a meno di 12 infermieri, così come di un reparto di medicina che, dopo aver perso già 5 medici dovrà rinunciare a 8 infermieri. Dinanzi a tutto questo io continuo a chiedermi come si può dire che va tutto bene?
Il fallimento dell’intera filiera del centrodestra è sotto gli occhi di tutti: del centrodestra regionale e di quello nazionale, incapace di ottenere garanzie per la sanità molisana, di dirsi contrario a un’autonomia differenziata secessionista, ma del tutto bravo a salvare le squadre di calcio dal fallimento. Mentre nella ventesima regione la rete dell’emergenza sanitaria si ferma, i precari perdono il lavoro e i molisani non potranno più curarsi, alle squadre di calcio sarà data, invece, la comoda possibilità di diluire i propri debiti con lo Stato.
È questo il requiem del Molise celebrato da tutta la compagine politica del centrodestra, oggetto non solo di una bocciatura politica, ma anche di una bocciatura tecnica che arriva dagli organi competenti. Tra tutti la sentenza della Corte Costituzionale che boccia il rendiconto 2019 e il bilancio previsionale 2021-2023 e la Corte dei Conti che non parifica il rendiconto 2021.
Di fatto i libri contabili del Molise vengono portati in tribunale e qualcuno continua a dire che va tutto bene. Come è possibile?
Il nostro voto contrario al rendiconto 2021, approdato in Aula oggi, non può quindi che suggellare il fallimento totale di questa maggioranza, sempre più risicata e che continua ad andare avanti a tentoni.
A quasi cinque anni dall’inizio del mandato, crediamo di aver visto decisamente tutto: dagli esponenti dell’esecutivo nominati solo per poche ore, fino ai più recenti cambi di casacche del dimissionario assessore Cotugno, con cui si è stati addirittura capaci di sovvertire il controllo democratico della Prima Commissione.
Cosa saranno ancora costretti a dover vedere i molisani in un contesto dove il tracollo del centrodestra è messo nero su bianco. A chiare lettere lo scrivono, infatti, i revisori della Regione in tutte le relazioni relative ai documenti finanziari della Regione Molise. Lo fanno quando proprio sul rendiconto 2021 parlano di “una preoccupante incapacità dell’ente di gestire la finanza regionale in una conclamata incapacità di programmazione”; lo affermano quando invitano ad “adottare uno specifico piano di risanamento per il disavanzo di amministrazione”; lo sottolineano quando si appellano a “un’indicazione delle reali misure e modalità di coperture necessarie al fine di rendere una rappresentazione veritiera e non solo apparente”; lo evidenziano quando leggiamo che “il Collegio rivela l’inadeguatezza sia nella fase di gestione che in quella di programmazione del Bilancio regionale sulla scorta dei risultati conseguiti a consuntivo 2021. È infatti grave – dicono – il sostanziale, complessivo mancato recupero della quota annuale 2021 del disavanzo di 41 milioni”.
Capiamo bene, quindi, come in Aula il mio e il nostro giudizio non poteva che essere impietoso su tutta la linea perché siamo dinanzi a documenti contabili simbolo di un Molise pronto a dichiarare il fallimento. È questa l’unica verità che a Toma e i suoi dovrebbero avere il coraggio di raccontare ai molisani alla fine di questo drammatico 2022”.

Dura anche la nota dei 6 portavoce del movimento 5 stelle (Riceviamo e pubblichiamo)
“Negli ultimi cinque anni, la scena politica molisana ha potuto contare su due sole certezze. La prima è che, nonostante i debiti crescenti e le scritture contabili bocciate dai revisori, i servizi sono nettamente peggiorati, soprattutto in ambito sanitario. La seconda è che ogni minaccia di far cadere questo pessimo governo regionale finisce con un nulla di fatto.
Le nostre previsioni si sono rivelate più che fondate: anche davanti all’ennesima mozione di sfiducia, il copione non sarebbe cambiato. Com’è già accaduto nel recente passato, l’eventuale sfiducia sarebbe stata usata per regolare i conti interni ed ottenere più peso negli equilibri di maggioranza. I soliti sedicenti oppositori hanno dimostrato, ancora una volta, di essere sempre pronti a rimangiarsi la parola, senza alcun imbarazzo.

L’ultima pantomima si è consumata oggi in Consiglio regionale. Da giorni gli ormai noti “dissidenti” interni alla maggioranza minacciavano di votare contro il Rendiconto 2021. Alcuni di loro, come Aida Romagnuolo e Salvatore Micone, hanno preferito evitare lo scontro, assentandosi. C’è poi Gianluca Cefaratti, che ha voluto continuare un personale braccio di ferro contro il presidente Toma, pur sapendo che non sarebbe stato determinante. Ma l’oscar del giorno va, ancora una volta, all’ex presidente, Michele Iorio, che fino a ieri mostrava i muscoli ed oggi è rientrato nei ranghi, rinnegando le sue stesse dichiarazioni di poche ore prima. Un’interpretazione che meriterebbe almeno due statuette dorate.

Ma cosa si votava oggi? Il Rendiconto rappresenta i risultati di gestione nell’esercizio precedente. E com’è andata questa gestione? Il 2021 si chiude con una perdita di quasi 122 milioni di euro. Per la prima volta i documenti contabili, bocciati già nei quattro anni precedenti dai Revisori, sono stati addirittura impugnati davanti alla Corte Costituzionale. Sono stati diversi, e pesantissimi, i rilievi sulla gestione, dalle partecipate al personale, passando per la sanità e i trasporti. Un governo regionale non più rimandato a settembre, ma definitivamente bocciato.

Ed oggi, mentre i molisani pagano profumatamente servizi inesistenti, mentre cresce il numero di precari in attesa di risposte e di disoccupati che acquistano il biglietto di sola andata per lasciare questa terra, il centrodestra continua a recitare.
Oggi la solita “commedia alla molisana” si è trasformata in un vero e proprio film horror. E confidiamo che i molisani – che nonostante l’attaccamento alle poltrone di questa classe politica saranno chiamati alle urne in primavera – si ricorderanno dei volti di chi li ha presi in giro fino all’ultimo giorno. È ora di dire basta a questa farsa e di lavorare seriamente per ridare dignità al Molise e ai suoi fieri cittadini”.

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