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venerdì, Marzo 29, 2024

In Molise la videosorveglianza non funziona, esposto del Movimento 5 Stelle alla Corte dei Conti

EvidenzaIn Molise la videosorveglianza non funziona, esposto del Movimento 5 Stelle alla Corte dei Conti

“La rete di videosorveglianza in Molise resta ferma al palo malgrado l’operatività delle 419 telecamere fisse, dislocate in 11 Comuni della regione, fosse prevista per il 30 aprile del 2018. Un ritardo di oltre quattro anni, complici le innumerevoli proroghe”. E’ quanto denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Angelo Primiani che sulla questione ha presentato un esposto alla Corte dei Conti insieme ad altri due consiglieri regionali del Movimento, Andrea Greco e Fabio De Chirico.

“Finora – aggiunge – la somma impegnata è di 1.453.733,44 euro, pari al 90% dell’importo totale (1.618.708,20). Il risultato è che il ‘Patto per la sicurezza’, lanciato dal governo nazionale nel 2014 e approvato con delibera di giunta regionale nel 2015, resta una chimera”. Primiani ricorda che nell’aprile scorso lui stesso sollevò la questione in Consiglio regionale, “ma, da allora, nulla è stato fatto affinché il nuovo impianto entrasse in funzione. Nel frattempo, sul territorio – osserva l’esponente dell’opposizione – si registra un’escalation di furti nelle abitazioni che allarmano la popolazione e le forze dell’ordine”. I lavori per l’istituzione di un servizio di videosorveglianza integrato, obiettivo dei finanziamenti nazionali, sono stati appaltati ad un raggruppamento temporaneo di imprese (Siemens Spa, Selecom Srl). Ma sin dalle prime battute, sono emerse numerose criticità. “Sembrerebbe carente – ricostruisce Primiani – proprio la ricezione centralizzata dei dati provenienti dalla rete backbone, anche a causa di una scarsa connettività e delle specifiche tecniche dei video. Il progetto prevedeva, inoltre, il collegamento di tutti gli impianti con il Centro elettronico nazionale della Polizia di Stato di Napoli, di cui non vi è traccia. Le telecamere installate, poi, sarebbero difficili da reperire sul mercato italiano ed europeo e questo aggiungerebbe ulteriori difficoltà in fase di manutenzione”. Con l’esposto alla Corte dei Conti i consiglieri 5 Stelle chiedono ai magistrati contabili “di constatare se esista una potenziale violazione dei principi di imparzialità, economicità, efficacia, correttezza e libera concorrenza”.

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