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venerdì, Aprile 26, 2024

Scuola San Marco di Agnone, Greco (M5S): “Ecomostro va abbattuto, ma progetto della Provincia è inadatto”

AgnoneScuola San Marco di Agnone, Greco (M5S): "Ecomostro va abbattuto, ma progetto della Provincia è inadatto"

Il progetto di abbattimento e riconversione della scuola di San Marco – inagibile dal 2018 – rischia di non vedere mai la luce. E’ quello che afferma il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Greco che, in una nota, ha espresso la sua proposta risolutiva.

Nelle ultime settimane, la Provincia di Isernia, contitolare dell’immobile insieme al Comune di Agnone, ha avviato una procedura aperta per l’assegnazione dei “servizi di architettura e ingegneria” con lo scopo di abbattere e realizzare un convitto per studenti e turisti in pieno centro storico. Il costo dell’operazione solo per la progettazione è di oltre 400.000 euro con il bando che scade il prossimo 18 ottobre.

Ad oggi, tuttavia, l’idea partorita nelle stanze di Palazzo Berta, solleva innumerevoli perplessità, tra le quali, la più importante, è rappresentata dalla mancanza di fondi per costruire il nuovo immobile. Stando alle carte, infatti, bisognerebbe reperire circa 6 milioni di euro. Non solo. In un’ottica di rigenerazione urbana e miglioramento delle condizioni di vita in uno dei centri storici più affascinanti del Molise, l’opera appare inadatta al contesto storico – architettonico dove urgono altre infrastrutture.

Un esempio su tutti è quella della cronica carenza di parcheggi lamentata da anni dai residenti. Altro problema resta l’accessibilità per raggiungere la struttura immaginata dalla Provincia che non ha tenuto conto delle anguste strade tipiche di un rione di epoca medievale. Ferma restando l’impellenza di realizzare un convitto che possa dare respiro agli istituti scolastici, nonché dell’esistenza di numerose strutture ricettive – soprattutto B&B – che assolvono alla funzione di accoglienza turistica, sono diversi gli immobili di proprietà del Comune adatti ad ospitare il nuovo convitto da realizzare in tempi brevissimi.

Su tutti penso al convento di Santa Chiara dove il ministero dell’Interno investirà 1,2 milioni di euro o il Palazzo di Città in piazza Plebiscito, già predisposto ad accogliere gli studenti. Con piccole migliorie, quest’ultimo immobile, potrebbe essere operativo già dalla prossima stagione senza aspettare i tempi biblici della “cosa pubblica”. In estrema sintesi riconsiderare l’attuale progetto è un percorso fattibile, doveroso e soprattutto di utilità collettiva. L’importante è sedersi ad un tavolo e ragionare su cosa sia meglio fare per il paese. Sono dell’avviso che al posto della scuola di San Marco l’opportunità più confacente alle esigenze della comunità resta la costruzione di una piazza – auditorium all’aperto con parcheggi interrati. Il tutto avverrebbe con costi decisamente inferiori a quelli preventivati.

A questo punto ho chiesto un incontro urgente al presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci, al sindaco di Agnone, ai consiglieri comunali e al comitato di quartiere, affinché si possa rivalutare il progetto. L’obiettivo prioritario è evitare di sperperare 400.000 euro per progettare un’opera che molto probabilmente non sarà mai avviata Di tutto ciò ne ho parlato circa due settimane fa con il presidente Ricci.

Inoltre, negli ultimi giorni sono stato contattato dall’assessore al Bilancio del Comune di Agnone, Amalia Gennarelli alla quale ho espresso la mia idea. Idea che nasce dal confronto con chi vive quotidianamente i problemi del centro storico. Resta mia ferma volontà anche incontrare i responsabili dei Comitati di quartiere, i quali mi risulta, sono all’oscuro del progetto. Con loro si potranno valutare le alternative possibili per realizzare un’opera rispondente ai reali fabbisogni della popolazione.

In definitiva la parola d’ordine è coinvolgere tutti in modo che in futuro non ci siano recriminazioni per decisioni affrettate da parte degli amministratori e della classe politica che hanno il dovere di fornire risposte certe sulla spesa pubblica. Questo è un momento in cui i fondi sulla rigenerazione urbana ci permetterebbero di abbattere un ecomostro per creare uno spazio aperto e nuovi parcheggi, un tema, questo, troppo spesso sottovalutato. Così facendo si migliorerebbero sia gli aspetti urbanistici che la qualità di vita dei residenti. Non vanifichiamo questa grande opportunità!”

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